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giovedì 8 gennaio 2015

L'incomparabile utilità della satira

 Il 7 gennaio 2015 è stato un giorno nefasto, triste, di abbrutimento dell'essere umano. 12 persone sono morte, altre ferite nella redazione di Charlie Hebdo ad opera di terroristi di fede islamica. Questo fatto è forse il meno peggio rispetto a ciò che si è scatenato dopo. 
Nella massa dei pavidi, di quelli che di satira non capiscono un'acca, sono sbucate affermazioni da far accapponare la pelle. Qualcuno quasi dava ragione all'azione violenta, perché il settimanale satirico aveva provocato i fondamentalisti con delle vignette su Maometto, su alcuni dei capi delle fazioni armate in Siria o in altre zone in guerra. Altri 'riflettevano' che forse la satira ha bisogno di limiti, che di religione non dovrebbe parlare. A queste persone possiamo addossare una sola colpa: l'ignoranza.
Ignorare che da sempre la satira si occupa di tre temi fondamentali, oltre alla società, sesso, politica e religione, è da gente che evidentemente non ha frequentato le superiori o forse le scuole medie. Perché? 

martedì 28 ottobre 2014

La competenza, sai, è come il vento...

Titolo poetico, parafrasando Domenico Modugno. E' quello che viene da pensare quando con nonchalance la Ministra della Cultura francese, tale Fleur Pellerin (un nome harrypottiano), ha ammesso di non leggere da due anni. Si evince che i complimenti fatti al premio Nobel per la letteratura, quest'anno un francese, Patrick Modiano, erano stati scritti da qualcun'altro, visto che recitavano: 
Mancava solo quest’ultima consacrazione a Patrick Modiano che rappresenta agli occhi del mondo la vitalità e la buona salute della nostra letteratura.
Non dico che avrebbe dovuto conoscerlo prima per forza, ma almeno dopo la vittoria, essendo ministra della Cultura, una lettura avrebbe potuto darla. Ed è stata anche a cena con il suddetto: viene da chiedersi di cosa abbiano parlato. 

giovedì 21 agosto 2014

L'importanza di festeggiare i compleanni

Augusto di Prima Porta
I secolo d.C., marmo bianco,
Musei Vaticani, Città del Vaticano
Alcune mie conoscenze hanno fatto un viaggio all'estero, nel civilissimo Regno Unito, con meta Londra. Chiacchierando insieme, davanti a una bibita fresca, è venuto fuori che per ogni monumento, grande o piccolo che fosse, era previsto un biglietto, a volte anche un po' salato. Nonostante ci siano musei gratuiti, questo non vieta di valorizzare in questa maniera i siti importanti, perché avere un biglietto, dover pagare una somma è un modo per esaltare il proprio patrimonio. La gratuità, invece, spesso tende a sminuire l'oggetto di cui è caratteristica.
Ho parlato più volte di cosa il British Museum ha saputo fare, organizzando una mostra su Pompei, ma ovviamente vedere le terme di Bath, decisamente più piccole di quelle di Caracalla sull'Aventino, ultra tecnologicamente curate, con audioguide con approfondimenti video, ha lasciato tutti di stucco. 
Mi sa tanto che dobbiamo andare tutti a scuola da loro, anche perché ci siamo fatti sfuggire un evento non da poco. E' passato praticamente sotto silenzio il bimillenario della morte di Ottaviano Augusto. Il primo grande imperatore romano non è stato omaggiato di niente (o quasi), sprecando un'occasione incredibile. 

mercoledì 30 luglio 2014

A.A.A. Ministero dei Beni e delle Attività culturali cerca qualcuno che lavori gratis

Melancolia I
Albrecht Dürer, 1514, 23,9 x 28,9 cm,
incisione, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe
A.A.A. Ministero dei Beni e delle Attività culturali cerca qualcuno che lavori gratis.
Ebbene sì, possiamo provare a darci da fare, noi gente che con la cultura mangia o vorrebbe mangiare, eppure a sabotarci è il nostro stesso Ministero, noto come Mibac.
La polemica è stata dura nei giorni scorsi e il mio intervento arriva un po' in ritardo, perché una parte di me non voleva credere a quello che i miei occhi avevano letto, grazie all'aiuto di alcuni contatti preziosi che, come me, lavorano nel mondo della cultura e del turismo. 
Di questo argomento ha parlato qualche giornale, ma in tv non mi pare ci sia stata traccia, ma ammetto di non aver ispezionato tutti i tg di tutti i canali presenti. 
Va aggiunto che il Ministero ha subito tolto la comunicazione dal suo sito, ma oggi, con i social network capaci di non far passare sotto silenzio nemmeno uno spillo, mettere a tacere una simile azione sconcertante non è facile, è quasi un'impresa impossibile, se non un tentativo piuttosto stupido. 
Sulla rete trovate facilmente il testo nell'immagine qui in basso.

venerdì 7 febbraio 2014

Una bufalo o no? La Storia dell'Arte in un "vedo non vedo"

La Meditazione
Francesco Hayez, 1851
Qualche settimana fa ho riportato la notizia della cancellazione della Storia dell'Arte nelle scuole secondarie
Nell'articolo ho dimenticato di inserire la fonte. Si tratta del sito della classe A061, ovvero la classe di insegnamento di Storia dell'Arte. La comunicazione era stata fatta dal presidente di Artem Docere, Marinella Galletti. Questa associazione non è altro che l'Associazione Nazionale Docenti Disegno e Storia dell'Arte, ovvero coloro che hanno partecipato attivamente alla raccolta delle 15 mila firme per portare alla Camera dei Deputati l'emendamento per salvare l'insegnamento di Storia dell'Arte, accanto a Italia Nostra Onlus, emendamento bocciato in data 31 ottobre 2013. E' una notizia vecchia, insomma.
Artribune ha pubblicato una smentita della notizia, titolando così: 
Il Ministro Carrozza prova ad aumentare le ore di storia dell’arte a scuola e la Commissione Cultura boccia? Balle! Una bufala smascherata da Artribune. Ecco la smentita ufficiale
Leggendo l'articolo rincara:
Fandonie e esagerazioni delle rete, quindi. Moltiplicatesi nel tourbillon di blog e testate poco attente alle fonti, e finite nel tritacarne dei social. 

martedì 21 gennaio 2014

Il governo illuminato senza energia

Il libraio
Arcimboldo, 1566
Molti lettori avevano fatto salti di gioia alla notizia della possibilità di detrarre il 19 % fino ad un massimo di 2.000 euro per l’acquisto dei libri, divisi in 1.000 euro per libri in generale, più altri 1.000 euro per i testi scolastici. 
Il governo Letta pareva un governo illuminato, che, nonostante non avesse potuto far nulla per ripristinare l'insegnamento della Storia dell'Arte nella scuola secondaria, quantomeno metteva mano ad un'incentivazione della lettura con questa manovra. 
Peccato che non c'è nessuna indicazione per il Dl 145/2013 e, se acquistate libri, mancano i dati necessari per poter portare in detrazione la spesa effettuata. Come si fa per i medicinali, bisognerebbe che il rivenditore richieda il codice fiscale da abbinare all'acquisto, per permettere di portare tutto in detrazione.
Ci sono ulteriori problemi che riguardano la cifra stanziata dal governo per 3 anni, 50 milioni di euro, un'inezia, perché ogni anno, per quanto gli italiani leggano poco, si spendono 3 miliardi di euro per l'acquisto di libri.

martedì 27 novembre 2012

Museo Civico Archeologico del Pulo - Reti e Sistemi immaginari

Ogni tanto qualche buona notizia allieta anche noi del mondo della Cultura.
Finalmente il Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta è stato inaugurato. Per l'occasione sono stati invitate una serie di autorità, che hanno dato il loro contributo alla conferenza che si è tenuta dopo la cerimonia, presso l'auditorium "Achille Salvucci" del Museo Diocesano locale. 
Tante le autorità, appunto, un reggimento, il che potrebbe essere positivo. Potrebbe, occhio. 
Ero molto interessata al convegno che seguiva l'inaugurazione, perché avrebbero spiegato e mostrato in cosa sono consistiti i lavori effettuati, lo stato in cui versava l'ex Casina Cappelluti, che ospita il museo, cosa si è fatto per recuperarla, dato che anche questo edificio è patrimonio pubblico di un discreto valore storico-culturale. 
L'eccessivo numero di autorità ha fatto diventare questo incontro un cumulo di discorsi retorici triti e ritriti. Di eventi analoghi io ho diversi ricordi, più o meno da quando seguo con interesse attivo questo ambito. 
Prima ovvietà della serata sono stati i lunghi ringraziamenti a chiunque fosse seduto dietro il tavolo principale. Non è questo che mi ha infastidito, quanto il discorso sulla famosa teoria della rete e dei sistemi.

sabato 12 febbraio 2011

Non era prevedibile

L'Italia si fa riconoscere. Sempre. 
In questi giorni sono aumentati gli sbarchi a Lampedusa. Il centro di permanenza temporanea pare non verrà riaperto. I clandestini sono aumentati a 3.000 e ce ne sono altri in arrivo. Non si sa dove sistemarli e, in attesa di comunicazioni da chi di competenza, attendono direttamente sul molo, in inverno. Maroni parla di "emergenza umanitaria" e si allerta la Protezione Civile. 
La domanda che mi viene da porre è: ma il Ministro degli Esteri e quello degli Interni parlano tra loro? Ma, soprattutto, si sono accorti degli stravolgimenti politici e sociali nel Magreb? Non dico che debbano aver letto le comunicazioni di ordine internazionale, perché pare di chiedere troppo, ma guardato un tg qualunque, sfogliato un giornale? Son ben tre settimane che, prima la Tunisia, con la Rivolta del Pane contro Ben Ali, poi l'Egitto contro Mubarak, dall'altra parte del Mediterraneo sta succedendo di tutto: contestazioni, gente riversata per le strade, esercito contro i manifestati, sparatorie, feriti, morti, ex dittatori che vorrebbero volentieri togliersi di torno prima di finire in luoghi poco gradevoli e l'Italia scende dal pero
Chiedo scusa, ma non era praticamente matematico che ci sarebbero stati disperati che da quel caos volessero fuggire? La geografia insegna, poi, che Lampedusa è la prima costa utile su cui approdare. Quindi perché siamo in "emergenza umanitaria"? Cosa c'è di così imprevedibile? Perché non si poteva essere pronti ad affrontare il problema, che non è un'emergenza? L'emergenza è una circostanza o eventualità imprevista. Questa situazione era imprevista?
A volte penso sul serio che i cervelli di questo Paese siano tutti fuggiti.

giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della Memoria - Uno sguardo agli ultimi


La Giornata della Memoria è stata istituita per non dimenticare ciò che è successo durante i Regimi Nazi-Fascisti. Lo sterminio organizzato di popoli interi merita un momento di riflessione e istituire una giornata senza però dedicarsi a capire realmente cosa è successo e a chi non ha nessun valore.
Non so quanto se ne parli in modo interessato e costruttivo a scuola (che peggiora di giorno in giorno), ma, se lo si fa, si tende sempre e solo a parlare degli ebrei. Le ragioni dovrebbero essere palesi: si tratta dei "ricchi" della situazione, di conseguenza il massimo rispetto e cordoglio è riferito soltanto a questo popolo.
Da qualche anno mi son presa l'onere di aprire delle finestre sulle tante etnie coinvolte.
Tra i popoli dimenticati ci sono le etnie Sinti e Rom degli zingari, oggi ricordati anche, stranamente, dal Presidente Napolitano. Questo sterminio prende il nome di Porajmos, grande devastazione. 
Segnalati con il triangolo marrone, gli zingari erano considerati popoli inferiori, di origine ariana, ma che avevano mescolato il proprio sangue prima con quello indiano, poi quello asiatico per tornare a mescolarlo con quello di altri popoli europei, tra cui gli slavi, considerati un popolo da schiavizzare in quanto si trattava di subumani.

sabato 18 dicembre 2010

La sindrome del Supereroe

Guardarsi intorno oggi non fa piacere. Dopo il fallimento di ribellione ad uno stato (o Stato?) che ci danneggia soltanto, viene da farsi alcune domande. Innanzitutto se sul serio vogliamo continuare a farci ridere dietro da mezzo mondo, quello "civilizzato", quello che non ha dittatori al comando, se vogliamo continuare a far demolire la Costituzione Italiana, quelle quattro garanzie che abbiamo, e peggiorare una situazione già tragica. Ormai siamo uno zimbello come Stato (questa volta la S maiuscola è d'obbligo), ma, e qui c'è la nota dolente, non siamo capaci di ribellarci e forse non ne abbiamo nemmeno voglia.
Voglia di cosa? Voglia di prenderci le nostre responsabilità. Siamo tutti molto bravi a giudicare chi ci governa, ma siamo vittime del nostro stesso lassismo, del non-fare, ma del troppo-dire e spesso del dire-sotto-copertura
In questo siamo vittime della Sindrome del Supereroe. Se ci pensiamo, Batman, Spiderman o Superman agivano sotto copertura: una falsa identità per non dover perdere il piacere della propria esistenza di imprenditore, fotoreporter e giornalista. In due casi su tre si tratta di persone maltrattate, remissive, finte imbranate. Eppure una delle frasi  più famose dell'Uomo Ragno sembra contrastare con questa visione della doppia identità: "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità".

martedì 5 ottobre 2010

La rivolta dei poveri

Siamo alle solite Calimero, ma davvero alle solite. 
I giornali e i telegiornali non parlano di quello che sta accadendo in questo momento nelle Università Italiane. Se non frequenti gli Atenei, se non stai aspettando che inizino le lezioni, non c'è modo di rendersi conto che queste sono state rimandate, che stanno iniziando con forte ritardo. Oddio, spesso nemmeno chi frequenta si rende conto e di esempi intorno a me ne ho fin troppi.
La ragione di questi ritardi è che i ricercatori sono in sciopero a causa della "Riforma" Gelmini. Non ho sbagliato le virgolette, ma questa più che una riforma è un tentativo di distruggere l'istruzione pubblica
I ricercatori non ci stanno. 
Da Il Fatto Quotidiano:
 E’ soprattutto l’abolizione della figura di ricercatore a tempo indeterminato a essere contestata da chi protesta. “Scaduto l’assegno di ricerca, un ricercatore potrà solo firmare un contratto di tre anni e poi ancora uno di altri tre”, dice Alessandro Ferretti, rappresentante di Rete29Aprile, il sito di riferimento per chi protesta. “Il precariato verrà così allungato di sei anni”. Se alla fine di questo periodo il ricercatore non riuscirà a ottenere l’idoneità per diventare professore associato, dovrà lasciare l’università. Per evitare questo, un ateneo magari preferirà assegnare il posto da associato a un precario, anziché a un ricercatore con più anzianità che ha firmato il contratto a tempo indeterminato prima della riforma. “Sarà una guerra tra poveracci”, dice Ferretti. “A guadagnarci da questo disastro non è certo l’università”.

martedì 28 settembre 2010

La giustizia a tutti i costi

Vi siete mai interrogati sulla giustezza delle vostre idee? Siete sicuri di essere sulla strada giusta? 
Da un po' rifletto sul caso Sakineh. Onestamente trovo ingiusto e sbagliato che si voglia imporre ad uno Stato di non seguire le proprie leggi. Non è importante se lo Stato in questione può essere considerato incivile da noi e dai nostri valori: ognuno decide per sé. 
Inizialmente il problema era scatenato dalla condanna alla lapidazione per adulterio. E' considerato da tutti qualcosa si estremamente incivile e terribile. Ok, può essere vero, ma se la legge prevede questo, bisognerebbe spingere per invitare i Paesi, che prevedono la tortura, a eliminarla dalle possibili pene previste per alcuni tipi di crimini
Tanto per la cronaca, noi italiani non dovremmo fare tanto i galletti su certe questioni legate al maschilismo (perché, chiaramente, se Sakineh fosse stata un uomo non avrebbe rischiato la lapidazione). 
Fino al 1968, non così tanto tempo fa, la legge penale italiana prevedeva il reato di adulterio punibile fino a 2 anni di reclusione solo per la moglie. Se era il marito a tradire occasionalmente non succedeva niente, non costituiva reato (a patto che non diventasse una vera e propria relazione e il quel caso il reato era di concubinato e anche lui poteva essere sbattuto in galera).

lunedì 13 settembre 2010

Alla follia non c'è mai fine




Ogni tanto mi chiedo quale follia si sia impadronita delle menti italiane.

Capisco che la Lega sia sempre stata a modo suo, eccessiva, esagitata, con delle idee a tratti interessanti, ma che nella pratica mi hanno fatto alzare un sopracciglio, ma gli altri? 
Parliamo dell'ultima idea geniale: una scuola padana. Dalla materna alle medie, tutto Made in Padania. 
A me non fregherebbe niente, ma la follia è stata a più livelli. Fosse che si son fatti la scuola per conto proprio, bene, fatti loro, ma che questa scuola sia stata costruita dal Comune di Adro (soldi pubblici), approvata dalla Gelmini (che chiamare Ministro mi pare una cosa troppo più grande di lei), fuori da qualunque iter burocratico che altra gente è costretta a rispettare, mi sembra troppo.
Ma non finisce qui, tanto amano stupirmi. 
Intanto, va ricordato che il sindaco che ha deciso tutto questo è il sindaco leghista Oscar Lancini, quello che negò ai bambini poveri la mensa scolastica. Ha già un bel curriculum alle spalle, è esperto in intolleranza. Ha comunicato che i crocifissi li ha avvitati ai muri per evitare che qualcuno potesse toglierli, ha detto che la mensa sarà solo per chi paga (il che è giusto, ma se ci sono situazioni di disagio, di povertà, il sindaco, che dovrebbe essere quello che si prende cura dei concittadini, specie dei più deboli, può provvedere per fare in modo che dei bambini poveri non restino affamati) e che il menu sarà padano: carne di maiale per tutti e, se per motivi religiosi non puoi mangiarla, resta a casa. 
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