martedì 1 ottobre 2013

L'estetica della lettera

Ragazza che scrive una lettera
Victor Gabriel Gilbert
Fino a qualche anno fa, prima dell'era delle e-mail, degli sms e della messaggeria istantanea degli smartphone, esistevano diversi mezzi di comunicazione. 
Non parlo di epoche remote, ma dei meravigliosi anni '90, quelli dell'inizio della vera diffusione di internet, quando in classe alle medie si sussurrava tra i banchi 'Ciccio ha il computer!', con quell'aria tra lo stupito e l'ammirazione profonda mista a rispetto. 
Allora avere un indirizzo e-mail era strano e potevi scambiarle con ben poche persone. I telefonini non erano ancora così diffusi e chi lo utilizzava probabilmente aveva un TACS. 
E' vero, il telefono c'era già, ma le interurbane costava tanto e il mezzo di comunicazione più economico era la lettera
Chi è nato negli anni '80, almeno una volta nella vita, forse obbligato dall'insegnante di inglese e francese, ha scritto una lettera. Magari l'ha inviata al giornalino, alla radio o alla tv di turno. 
Io sono appassionata di lettere. Ne ho scritte molte in quegli anni, le ho scritte anche in francese. 
Il mio amore per la carta da lettere e quella busta affrancata e timbrata ha dell'incredibile. 
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