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martedì 13 giugno 2017

Mostra CROSSROAD#3 - Eltono e Sten Lex

 So che è tanto che non scrivo. Purtroppo un po' gli impegni lavorativi e un po' la mia incapacità di essere costante. Forse dovrei sfruttare la mia passione per l'organizzazione e le agende per sviluppare una programmazione di quelle fatte bene.

Bando alle ciance! Oggi vorrei consigliarvi una mostra, per chi si trova a passare da Bari. Si tratta di una galleria privata, la Galleria Doppelgaenger, che propone artisti davvero interessanti e questa volta si è spostata, in un certo senso sulla grafica.
CROSSROAD#3 propone i lavori di Eltono e Sten Lex in una doppia personale. Vittorio Parisi, lo storico dell'arte nonché curatore della galleria, presenta i lavori partendo dal concetto del vagabondaggio, associato all'astrattismo delle opere proposte. Strizzando l'occhio alla grafica, che sia a colori o in bianco e nero, una delle caratteristiche che accomuna i due progetti è l'ambiente urbano.

domenica 13 marzo 2016

Blu e la polemica sulle opere di Street art in un museo

Fonte: pagine FB di BLU
In un periodo pieno come un uovo, non sono riuscita a scrivere alcunché. Una situazione estremamente controversa, però, merita la giusta attenzione.
L'antefatto, raccontato da Simone Sbarbati:
Lo scorso dicembre il Corriere di Bologna aveva poi pubblicato un’anticipazione riguardo a una futura mostra sulla street art, mostra che avrebbe avuto il supporto di Fabio Roversi Monaco, già rettore dell’Università di Bologna e attualmente presidente di Genus Bononiae, percorso culturale e museale nato per volontà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, di cui Roversi Monaco è a sua volta presidente (grandissimo accentratore di cariche, è di fatto l’eminenza grigia—e trasversale—della politica e dell’economia locale).
Con questa idea in testa, sono stati staccati murales di Blu, Ericailcane e molti altri artisti per effettuare un'opera di conservazione e di musealizzazione. Si vuole fare in modo che i graffiti d’autore vengano salvati dall’inevitabile distruzione a cui sono destinati, considerando che spesso si trovano nelle ex aree industriali, realizzati su edifici abbandonati, e renderli, soprattutto, fruibili potenzialmente a tutti.
Potremmo considerarlo un obiettivo nobile e migliore rispetto alla sorte di altri graffiti finiti sul mercato dell'arte, come quelli di Banksy, venduti dai proprietari delle pareti prescelte e così via, ma, a ben vedere, non è che qui non ci sia un sotterraneo scopo di lucro.
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