La Meditazione Francesco Hayez, 1851 |
Qualche settimana fa ho riportato la notizia della cancellazione della Storia dell'Arte nelle scuole secondarie.
Nell'articolo ho dimenticato di inserire la fonte. Si tratta del sito della classe A061, ovvero la classe di insegnamento di Storia dell'Arte. La comunicazione era stata fatta dal presidente di Artem Docere, Marinella Galletti. Questa associazione non è altro che l'Associazione Nazionale Docenti Disegno e Storia dell'Arte, ovvero coloro che hanno partecipato attivamente alla raccolta delle 15 mila firme per portare alla Camera dei Deputati l'emendamento per salvare l'insegnamento di Storia dell'Arte, accanto a Italia Nostra Onlus, emendamento bocciato in data 31 ottobre 2013. E' una notizia vecchia, insomma.
Artribune ha pubblicato una smentita della notizia, titolando così:
Il Ministro Carrozza prova ad aumentare le ore di storia dell’arte a scuola e la Commissione Cultura boccia? Balle! Una bufala smascherata da Artribune. Ecco la smentita ufficiale
Leggendo l'articolo rincara:
Fandonie e esagerazioni delle rete, quindi. Moltiplicatesi nel tourbillon di blog e testate poco attente alle fonti, e finite nel tritacarne dei social.
La rivista online ha sentito l’onorevole Simona Flavia Malpezzi, deputata del Pd, uno dei membri della “Commissione Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera. L'onorevole, in tono seccato e nervoso, dice l'articolo, ha smentito questa cancellazione, anzi, ha affermato che stanno tutti lavorando per aumentare le ore di Storia dell'Arte e di Educazione Musicale e che presto verrà smentito tutto con un comunicato.
Quando il decreto arrivò alla Camera, e poi al Senato, le istanze della petizione, insieme ad altre modifiche ed emendamenti, furono accolte ma al momento in assenza di copertura finanziaria. L’approvazione arrivò un mese dopo, a Novembre.
No, fu bocciato tutto, appunto per l'impossibilità di ripristinare le ore cancellate dalla Riforma Gelmini, per mancanza di copertura finanziaria. Inoltre di questo comunicato non c'è traccia. Provate a cercare sul sito della Camera dei Deputati. Tra i documenti della Commissione di novembre non c'è nulla che parli di questo ripensamento, o, almeno, io non ho trovato nulla nemmeno tra i documenti di dicembre e ottobre.
Ma le recentissime dichiarazioni del Ministro Maria Chiara Carrozza, diffuse tramite il suo profilo Twitter o in alcune interviste, confermavano tutta la volontà di lavorare per trovare un rimedio ai pasticci fatti in precedenza.
Un discorso ben diverso. E' vero che è stato bocciato l'emendamento, che non c'è copertura finanziaria e ora si sta pensando a trovare un rimedio, ma:
L’idea, dunque, è di rimettere mano a tutta la riforma. E l’ostacolo, è evidente, sta nella mancanza di risorse. I tagli ci sono stati, sotto il governo Berlusconi, poi con Monti, così come con le larghe intese di Letta e Alfano. Dove trovare i fondi per aumentare, integrare, affinare, migliorare comparti fondamentali, quali la scuola, la sanità, la cultura, l’ambiente, è la domanda delle domande. Che resta, ad oggi, senza risposte.
Ovvero, siamo al punto di partenza, è tutto un vorrei, ma non posso.
Quantomeno la direzione sembra essere chiara: le materie umanistiche non vanno sacrificate. La consapevolezza c’è. Ed è già qualcosa. Bufale ed allarmismi, in questa fase delicata, non sono proprio quello che serve…
Helga Marsala (autrice dell'articolo) sembra che faccia un po' di confusione, tacciando di bufala una notizia vecchia e vera che è stata divulgata ultimamente e nuovamente sui social network. Il fatto che ci sia uno spiraglio nella Commissione preposta non vuol dire che quello che è successo qualche mese fa sia falso e tendenzioso, anzi, a me sembra che questa presa di posizione sia tendenziosa.
Nessun commento:
Posta un commento