Augusto di Prima Porta I secolo d.C., marmo bianco, Musei Vaticani, Città del Vaticano |
Alcune mie conoscenze hanno fatto un viaggio all'estero, nel civilissimo Regno Unito, con meta Londra. Chiacchierando insieme, davanti a una bibita fresca, è venuto fuori che per ogni monumento, grande o piccolo che fosse, era previsto un biglietto, a volte anche un po' salato. Nonostante ci siano musei gratuiti, questo non vieta di valorizzare in questa maniera i siti importanti, perché avere un biglietto, dover pagare una somma è un modo per esaltare il proprio patrimonio. La gratuità, invece, spesso tende a sminuire l'oggetto di cui è caratteristica.
Ho parlato più volte di cosa il British Museum ha saputo fare, organizzando una mostra su Pompei, ma ovviamente vedere le terme di Bath, decisamente più piccole di quelle di Caracalla sull'Aventino, ultra tecnologicamente curate, con audioguide con approfondimenti video, ha lasciato tutti di stucco.
Mi sa tanto che dobbiamo andare tutti a scuola da loro, anche perché ci siamo fatti sfuggire un evento non da poco. E' passato praticamente sotto silenzio il bimillenario della morte di Ottaviano Augusto. Il primo grande imperatore romano non è stato omaggiato di niente (o quasi), sprecando un'occasione incredibile.
Intanto non si è mai arrivati a capo del restauro del Mausoleo di Augusto che, anzi, si è pure allagato qualche giorno fa, così tanto per gradire, anche perché è dagli anni '30 che non si mette in atto un intervento importante di riqualificazione, avendo così un monumento chiuso da quasi 80 anni. Eh sì, perché invece Benito Mussolini, che usava molto la simbologia romana durante la sua dittatura e non era certo un idiota, non si fece scappare il bimillenario della nascita dell'imperatore. In odore di guerra in Europa, fu capace di portare a Roma un milione di visitatori. Diversi numeri quelli del 19 agosto 2014 (mese che prende il nome da cotanto imperatore), in cui si sono avuti solo 3 turni di visite guidate: 90 fortunati hanno potuto visitare la tomba di Augusto.
Parlando poi di siti chiusi e lasciati morire nel degrado, anche nella mia zona, è successo ancora. Per l'ennesima volta si è verificato uno stop inopportuno in un sito archeologico. Finite le concessioni, cambi di amministrazione e di colori, burocrazia a manetta fanno in modo che non si riesca a trovare un accordo, con un odioso risultato: altri soldi spesi per ripristinare cavi elettrici rubati, bagni distrutti, cancelli divelti. In una regione come la Puglia, dove il turismo sta esplodendo, chiudere un sito noto in tutta Europa è una grande perdita, un po' come l'eterna trafila del Mausoleo di Augusto.
Se dovessimo calcolare il danno economico della chiusura di questo sito in Puglia, oltre a quelli perpetrati dai vandali, bisogna aggiungere: le compagnia di trasporti che non hanno accompagnato gruppi, i distributori di benzina che non hanno fatto il pieno a nessun autobus, le guide turistiche che non hanno accompagnato nessuno, bar e ristoranti che non hanno rifocillato i visitatori che avrebbero potuto concludere il giro in città, le guide che lavorano in altri monumenti, i negozi di souvenir che non hanno venduto manco una cartolina, i B&B, perché qualcuno avrebbe scelto di restare in città un giorno in più, invece non s'è visto.
La pigrizia, di cui abbiamo parlato in altre occasioni, le stupide rivalità, la burocrazia sono dannose. Dobbiamo cambiare prima la nostra testa, i nostri pensieri e solo allora cambieremo il modo di agire.
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