Espressioni attonite alla notizia! |
Il Decreto Cultura, firmato lo scorso 22 maggio, ha cambiato alcune regole note a tutti. Il cartello con una macchina fotografica sbarrata verrà tolto, perché sarà possibile fotografare all'interno dei musei.
Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;
Ovviamente non è possibile utilizzare il flash, per una questione di conservazione delle opere d'arte, sensibili in moltissimi casi all'esposizione a luce diretta, e nemmeno il cavalletto, ma di certo ci sarà buona pace per i turisti, che finora hanno fotografato di nascosto, cercando di eludere la sorveglianza degli assistenti al pubblico, e di questi ultimi, che avranno qualcosa in meno da controllare.
Ciò che risulta interessante è la liberalizzazione della divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini, purché non sia con fini di lucro. Si può dire che il Ministero e i musei, che hanno chiesto questa modifica, hanno scoperto la possibilità di farsi fare pubblicità gratuitamente dagli utenti che frequentano già questi luoghi di cultura. Il passaparola dei social network, diventato il più potente di un'agenzia di comunicazione, può essere un modo per rendere note certe collezioni, solitamente dimenticate dai più, e la creatività di chi visita i musei può diffondere opere fuori dai soliti canoni e giri perché curiose, strane, divertenti, spaventose.
Sicuramente sarà un'arma a doppio taglio: avere il via libera significa anche poter fotografare lo stato dei musei e della loro struttura, del servizio offerto, della pulizia e delle problematiche. I musei si sono così posti sotto la lente d'ingrandimento nel bene e nel male. Poter fotografare macchie di umidità sui muri che dovrebbero proteggere i dipinti darà un forte scossone al Ministero stesso, che avrà così un rapporto giornaliero sullo stato in cui versa il patrimonio culturale italiano.
Siete pronti con le vostre macchine fotografiche, smartphone e tablet?
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