mercoledì 26 marzo 2014

Diario di viaggio - Bovino (4)

Panorama di Bovino
Lo scorso finesettimana il FAI-Fondo Ambiente Italiano ha organizzato le sue Giornate di Primavera.In tutta Italia erano aperti siti che normalmente non sono visitabili o si rilanciavano siti dimenticati.
Armandomi di voglia di fare, nonostante qualche malessere che mi ha fatto vedere le stelle, sono partita alla volta di Bovino, un piccolo paese del foggiano.Bovino è arroccato sui monti dauni, ma arrivarci è semplicissimo. Fa parte dell'esclusivo club de I borghi più belli d'Italia, e da poco fa parte delle Bandiere Arancioni del Touring club.

Torre dell'Orologio
cortile Palazzo Ducale
La Bandiera arancione è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano rivolto alle piccole località dell'entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del marchio avviene in base a diversi criteri tra i quali: la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, l'accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici. Il marchio è temporaneo e subordinato al mantenimento dei requisiti nel tempo; la verifica avviene ogni tre anni con una tempistica fissata da TCI a livello nazionale, valida per tutti i Comuni a prescindere dall’anno di assegnazione del riconoscimento.
In effetti il piccolo paese merita una visita per quanto sia pulito, l'ambiente salubre e l'ospitalità decisamente alta. L'ufficio della Pro Loco è stato gentilissimo e anche l'oste, di cui vi parlerò dopo, è stato squisito. 
L'unica vera pecca di Bovino è che è proprio piccino, quindi consiglio di non visitare solo questa cittadina, ma farne una tappa di un viaggio più lungo. 
E' detta la città degli 800 portali, perché in epoca romana, in cui è attestata la fondazione della città, c'erano ottocento famiglie censite, con altrettanti stemmi. Pare che qui si accampò Annibale nel 217 a.C., prima della famosa battaglia di Canne. 
Duomo
Da visitare c'è il Duomo, dedicato all'Assunta, è in stile romanico-pugliese. Fondato nel X secolo, è stato più volte rimaneggiato. La tradizionale facciata a capanna è asimmetrica, ha un grande oculo sul portale centrale, architravato e con lunetta ogivale. Simili sono i portali laterali. L'interno è sobrio, con colonne in granito di riuso. Da qui si può accedere alla chiesetta di San Marco d'Eca, patrono della città, costruita affiancata alla chiesa matrice.
Molto interessante è il Palazzo Ducale o Castello. Di origine normanna, Drogone, conte di Puglia, ampliò la rocca in un castello, poi rimaneggiato dal sempiterno Federico II di Svevia, che di castelli ne ha fatti costruire un numero imprecisato, ma sicuramente eccessivo. Questo castello passò ai duchi Guevara, di origine spagnola, che lo modificarono ulteriormente. La guida rossa del Touring Club dice che vi soggiornarono Manfredi, Torquato Tasso, Maria Teresa d'Austria e Benedetto XIII, a conferma della grande ospitalità dei bovinesi. Oggi il castello ospita il Museo Diocesano, piccolo, ma grazioso, con ampio spazio dedicato alle confraternite. 
Non ho visitato il Museo Civico e il Santuario della Madonna di Valleverde. In compenso, per le giornate del FAI, era visitabile parte della Stazione di posta, oltre il ponte romano.
Palazzo Ducale
Realizzata nella seconda metà del sec. XVI su una preesistente mansio romana (stazione di sosta), l’Antica Stazione di Posta del Ponte di Bovino si trova lungo una delle vie consolari strategiche per l’Antica Roma, la Minucia, che, con la Traiana, era percorsa dagli eserciti romani diretti alla conquista dell’Oriente. Fin dall’istituzione del servizio postale regolamentato dagli Stati, è stata una delle stazioni di posta più importanti. Il re di Napoli nel ‘700 l’aveva destinata a sede dei Procacci di Foggia e di Lecce, per la cui sicurezza le erano state assegnate cinque guardie armate. Dal 1870 in poi il sevizio postale inizia ad utilizzare il treno e l’Antica Stazione di Posta diventa così deposito per lo stoccaggio del carbone usato per alimentare le locomotive a vapore. Con il passaggio al motore diesel per le locomotive, la struttura verrà destinata a caserma della gendarmeria e, nella seconda guerra mondiale accoglierà le truppe alleate. Nel secondo dopoguerra, per circa un decennio dal 1947 al 1956, l’Amministrazione dei Monopoli di Stato la sceglie come sede per la selezione del tabacco coltivato nei poderi dei Guevara e nei territori delle province campane di Benevento ed Avellino. L’Antica Stazione di Posta, che è rimasta fino al 1966 di proprietà dei duchi di Guevara, verrà poi acquistata da privati e utilizzata per varie finalità.
Ponte romano
E tra le finalità c'è quella di ospitare banchetti, concerti e laboratori di ceramica. 
Per quanto riguarda la gastronomia, l'oste che mi ha accolto è stato insuperabile. Presentava ogni portata con grande entusiasmo e posso assicurare che era tutto estremamente buono, di una bontà casereccia, come i vari primo sale alle noci, alla mentuccia e al peperoncino. Era un tripudio di verdure sott'olio, oli aromatizzati, mozzarelle di capra e carne di cinghiale. Grande merito alla moglie dell'oste, che ha preparato uno dei pandispagna più profumati che io abbia mai assaggiato. 

P.S.: le foto non sono un granché, ma la luce era inclemente.

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