domenica 26 febbraio 2017

La nascita delle Muse - parte seconda

Erato, Muse of Poetry,
1870, Sir Edward John Poynter
Riprendiamo il nostro racconto alla scoperta delle Muse.
Cambiamo completamente ambito artistico e ci rivolgiamo alla Danza, perché Tersicore protegge questa arte. Paradossalmente lei non balla, ma accompagna con il suo strumento le danzatrici.

Si giunge quindi ad Erato, musa della poesia amorosa. Qui la rappresentazione si fa quasi didascalica, perché accanto a lei viene rappresentato un amorino, con arco e frecce, a rappresentare quel birbante di Eros, che ci mette lo zampino. La comune radice del nome tra Eros ed Erato è evidente e sono molti i poeti che si sono distinti per la poesia d'amore. Uno degli esempi più fulgidi in ambiente latino è sicuramente Catullo.

A questo punto però le Muse iniziano ad essere vaghe nell'identificazione di una tipologia di arte da proteggere. Polimnia, ad esempio, regge diverse arti come l'orchestica,che ingloba musica, danza e poesia, in una rappresentazione scenica complessa. In un certo senso a me, profana, ricorda in qualche modo i musical, ma chiaramente nel caso dell'orchestica parliamo di un'arte un po' più elevata, forse associabile al balletto. Rappresentata come una donna devota, con il capo velato, ha coperto anche il ruolo di identificazione con la Storia, la memoria, la retorica.

La Musa Calliope
C. Dandini (1595-1658), olio su tela

Abbiamo poi Urania, che regge l'astronomia e la geometria. Rappresentata con il capo cinto di stelle, vestita d'azzurro, quasi un'icona mariana, e regge un globo (segno che per i Greci la Terra era rotonda); può avere vicino a sé strumenti matematici. Nel tempo il nome Urania, femminile di Urano rappresentazione del cielo, è stato legato all'astronomia come alla fantascienza. Potremmo quasi dire che il genere letterario fantascientifico ha una sua musa protettrice.


Le ninfe ritrovano la testa di Orfeo
J.W. Waterhouse, 1900, olio su tela
Chiudiamo con quella più famosa, Calliope. Tutti noi la conosciamo perché era quella invocata da Omero all'inizio dell'Iliade, era lei la Diva, la protettrice della poesia epica. Erano in qualche modo storie reali quelle che si tramandavano con il canto, si celebravano gli eroi che avevano reso grande il popolo greco, fornendo esempi per le future generazioni, che avrebbero dovuto aspirare a vite grandi come quelle di Achille e dei suoi compagni. E' la più importante delle Muse, la maggiore e la più saggia. Rappresentata con lo stilo e una tavoletta di cera, è anche incoronata d'oro. E' madre di Orfeo, che con la lira e il canto ci sapeva fare, incantando anche i mostri dell'Oltretomba.

Finisco davvero questa volta, accennando solo che erano sotto la protezione di Apollo, che le portò con lui a Delfi, sul monte Parnaso. dalla loro residenza originaria, il monte Elicona.
I ritrovi delle Muse erano due, in qualche modo, una doppia sede, anche se il monte a loro sacro resterò l'Elicona.

Spero di aver soddisfatto qualche piccola curiosità sulle Muse.

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