Un altro orizzonte |
Dal 2002 il Torrione Passari di Molfetta è sede di interessanti mostre d'arte contemporanea.
L'associazione culturale Artistica e Giacomo Zaza sono promotori di esposizioni molto belle, che riescono a portare in questo angolo di Puglia artisti di livello mondiale.
Quest'anno la mostra inaugurata il 23 novembre è stata prolungata fino al 30 marzo.
Ad esporre è Hidetoshi Nagasawa.
Scultore e architetto giapponese, nato in Manciuria, approda in Italia negli anni '60 per un puro caso: aveva intrapreso uno strano viaggio in bicicletta con sua moglie. Dopo aver attraversato l'Asia, dalla Turchia si imbarca per Brindisi, poi tocca le città di Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano, dove si ferma... perché gli rubano la bicicletta! Qui inizia la sua carriera artistica.
La mostra di Molfetta ha due peculiarità. Innanzitutto le istallazioni sono state create per questo luogo, è evidente, e, seconda cosa importante, svelano la sua natura di architetto.
Le opere sono solo tre e diventano un tutt'uno con l'ambiente che le ospita.
La prima opera, "Un altro orizzonte", è forse la più architettonica. Non so quanto "l'opera diventa un “dispositivo” per l'esercizio del pensiero e della contemplazione metafisica", come recita Giacomo Zaza, ma il suo gioco di equilibrio e di incastri possono essere metafora della vita, di quanto noi stessi dobbiamo atteggiarci ad acrobati circensi per campare. Ogni elemento dipende dagli altri: se ne eliminiamo uno, l'equilibrio si perde, così come la nostra vita è incastrata ad altre e, in qualche modo, la nostra presenza esercita una qualche influenza sulla vita altrui.
Spirale nel cielo |
"Spirale nel cielo" ha invece un altro tenore, forse quello di assenza di gravità, di sospensione, tanto pare un qualche animale strano in un enorme barattolo di formalina, un silos! Eppure per il materiale, barre di ferro saldate, e quindi per la sua rigidità, mi inquieta parecchio come scultura: mi viene in mente quella rigidità di pensiero, quel limite matematico per cui quella che dovrebbe essere un'attività creativa, viene incastrata in qualcosa di sterile.
La terza opera, "Vento di tempo zero", non l'ho fotografata. Giacomo Zaza la descrive così:
"Forze antagoniste di compressione e di espansione centrifuga sottostanno anche all'opera Vento di tempo zero. Qui, strette tra due pareti, tre sezioni di un tronco si sostengono nello spazio per spinta ad incastro, e da un incastro scende un grande foglio in piombo. La distribuzione dei pesi eredita il principio costruttivo della chiave di volta: le travi orizzontali simili ad architravi, sostengono il foglio di piombo. Tale meccanismo di azione-reazione dove le forze si oppongono e si combinano, in un rapporto di spinte e controspinte, trasmette una imponderabilità mitica."
Di certo c'è una sospensione di tempo e spazio: la rigidità del foglio di piombo è emblematica, e l'incastro delle travi nel muro è altrettanto pesante, tanto che le venature, le spaccature del legno fanno pensare a una forte pressione, ma l'imponderabilità mitica io non la leggo.
Consiglio una visita. All'ingresso sarà possibile godersi un video realizzato dal gruppo Farfa, che mostra la realizzazione delle opere.
Torrione Passari – via S.Orsola 13, centro storico - Molfetta (Bari)
fino al 30 Marzo 2014
Orari apertura: tutti i giorni ore 10.00 – 13.00 / 17.00 – 20.30
Ingresso libero
Organizzazione e segreteria: Associazione Culturale Artistica
tel: 800.017383 e-mail: leo.mezzina@libero.it
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