venerdì 13 novembre 2015

La stupidità della laicità a tutti i costi

Giudizio Universale,
Michelangelo Buonarroti, 1536-1541, affresco 1370x1200 cm
Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano
Ci sono notizie che impongono la riflessione. Così, mentre dovrei finire di scrivere un post sulla mia visita a Pompei, mi trovo a discutere di un tema scottante che, se trattato male, porta l'uomo a raschiare il fondo della stupidità.
La notizia è la seguente, come riporta Famiglia Cristiana:
Quando l’ideologia, unita alla mancanza di buonsenso, entra nelle scuole accadono cose assurde. È il caso della scuola elementare Matteotti di Firenze dove il consiglio interclasse del 9 novembre scorso, come riferisce La Nazione, ha deciso di annullare per tutte le classi terze della scuola la visita già programmata alla mostra “Bellezza Divina” allestita a Palazzo Strozzi. Il motivo? «Per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche visto il tema religioso della mostra», recita il verbale della riunione redatto da un rappresentante di classe.
Che qualcuno spieghi a chi ha proposto questo scempio e a chi ha votato a favore che stanno facendo una gigantesca confusione e che stanno negando, oltre che la storia dell'arte, la storia né più né meno dei talebani che in Afghanistan distrussero i Buddha di Bamiyan. Sì, tale e quale e non è un programma televisivo di imitazioni, ma l'imitazione della limitatezza mentale che l'ideologia, religiosa o laica, esercita sulla mente di molte persone.

Tenendo conto che i più grandi committenti della storia sono i papi, tenendo conto che anche le commissioni dei laici spesso erano a tema religioso o comunque la religione, fosse anche attraverso il santo patrono, era inserita nelle rappresentazioni laiche, tenendo conto la cultura nel mondo occidentale è sopravvissuta e si è evoluta con un tira e molla costante con la Chiesa, impedire una gita scolastica con questa motivazione è negare la cultura occidentale, in particolare quella italiana, includendo le tradizioni popolari, che mescolano sacro e profano, pagano e cristiano costantemente.
Mi chiedo come si possa essere così ciechi. Mi chiedo anche se vedere un dipinto che ritrae l'Annunciazione possa in qualche modo offendere la sensibilità di qualcuno e, per me, nemmeno opere estreme come La Nona Ora di Cattelan offendono la sensibilità di alcuno. La ragione è molto semplice: in un'opera d'arte a tema religioso convivono diversi livelli di significato.

Prendiamo ad esempio il Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti.
L'opera rappresenta un evento raccontato nell'Apocalisse di Giovanni, quindi ha un'accezione religiosa (1). A sinistra del Cristo Giudice, leggermente in basso, si trova San Bartolomeo con la sua pelle in mano. In questa pelle è stato riconosciuto l'autoritratto dell'artista, probabilmente da collegare al tormento di Michelangelo per i fermenti all'interno della Chiesa (2), di cui si ha notizia nelle sue Rime, senza dimenticare gli effetti del Concilio di Trento sull'affresco, i cui nudi furono mitigati da panneggi improbabili, facendone un documento di eventi storici rilevanti (3). A questo va aggiunta l'evoluzione della tecnica dell'affresco, la plasticità della rappresentazione dei corpi, la composizione, la tecnica pittorica del puntinismo rivelata in determinati tratti, insomma l'arte in senso stretto (4). L'utilizzo del blu lapislazzuli per il cielo del Giudizio Universale ci fornisce anche notizie di ordine economico e commerciale (5), oltre che informazioni sui contratti che vedevano il costo dei pigmenti a carico del committente, regalandoci notizie di ordine legale (6).
Insomma, l'aspetto prettamente religioso è solo una delle componenti di un'opera d'arte. D'altronde perché non lasciare al singolo genitore la responsabilità di una scelta discutibile come non mandare in visita guidata il proprio figlio per ragioni discutibili anch'esse?

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