giovedì 29 ottobre 2015

"Light Paintings" di Brian Eno a Bari

Fonte: Repubblica.it
Anche quest'anno è iniziato il Medimex, la 5a edizione del Salone dell'Innovazione Musicale. Saranno tre giorni pieni di incontri con autori, concerti, showcases e workshop. Non mancheranno le mostre. All'interno del padiglione della Fiera del Levante di Bari c'è una mostra di fotografia, "Musica Nomade" di Mariagrazia Giove, mentre al Teatro Margherita, quindi in altra zona della città, è stata allestita la mostra "Light Paintings" di Brian Eno

Eno è conosciuto maggiormente come compositore, con collaborazioni eccellenti nel panorama della musica internazionale dagli anni '70 in poi (tra le più conosciute ci sono sicuramente quelle con David Bowie, Nico, John Cale, Phil Collins, Talking Heads, U2 e via così). Quello che, però, mi ha stupita dell'incontro di stamattina è che Brian Eno si forma e si considera principalmente un artista visuale,  con la frequenza della Winchester School of Art dell'università di Southampton. 


Nell'incontro ha spiegato il suo approccio con la luce e con opere che reputa "dipinte con la luce". Un po' come per la musica, è il fascino delle infinite possibilità concesse oggetti elettronici a ispirarlo. Giocando con schermi, proiezioni, luce e colori realizza installazioni interessanti, seguendo un suo motto:
Children learn through play, adults play through art.
Le opere esposte al Teatro Margherita sono tre. 
"Light Pictures" sono le più semplici. Si tratta di cinque schermi luminosi coperti da una lastra di vetro opaco, dietro i quali variazioni cromatiche di luce interagiscono con le forme realizzate tra lo schermo e il vetro. 
"77 Million Paintings" è una composizione di dodici monitor con un lento susseguirsi di immagini, che formano appunto 77 milioni di combinazioni diverse. In questo modo realizza un numero esorbitante di dipinti luminosi, dipinti che nemmeno lui è in grado di immaginare, sviluppando il concetto di unfinished dell'opera: non è mai compiuta, muta e si rigenera continuamente, anche quando l'artista è lontano. 
"Turning Squares" è forse quella più semplice nella realizzazione, ma più controllata e controllabile dall'artista. Tre pannelli bianchi quadrati in misure crescenti ruotano a velocità diverse appesi a un filo di nylon, uno di fronte all'altro. Tre luci colorate (rossa, verde e blu) sono posizionate in modo tale da colpire i pannelli e creare ombre nette. I colori sono riflessi di pannello in pannello fino a creare una sequenza precisa e ripetitiva, mescolando i colori, creandone di nuovi. 

La bellezza di poter discutere con gli artisti e chiedere spiegazioni per comprendere al meglio le loro opere è un vantaggio assoluto. Certo, penso sempre che l'arte contemporanea abbia perso la capacità di comunicare direttamente con il pubblico, senza intermediari. Non basta più essere istruiti, ma bisogna conoscere quel determinato artista per comprenderne l'opera. Nonostante questo, se vi piace l'arte sotto forma di installazioni, consiglio un salto a questa mostra. 

La mostra resterà aperta fino al 14 novembre 2015, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 21.00. 
Il costo del biglietto è di 3,00 €. 

Attendo le vostre impressioni!

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