Non è un film per bambini, a differenza degli altri, l'ultimo del regista Hayao Miyazaki, Si alza il vento. Siamo usciti dal cinema in silenzio, perché parlare era difficile.
Il grande sensei lascia le scene e lo fa con un film anomalo per lo Studio Ghibli, anche se, va detto, è una pellicola che chiude un cerchio e tratta di temi sempre presenti in tutti i suoi film: il volo e l'antimilitarismo. Le idee di Howl, ne Il castello errante di Howl, nei confronti della guerra tornano anche in questa pellicola, così come gli aerei e il periodo storico di Porco Rosso.
Miyazaki ha scelto di romanzare la vita di Jiro Horikoshi, progettista aerospaziale, padre dello Zero, l'aereo protagonista dell'aviazione giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzato nell'attacco a Pearl Harbour, per intenderci. E' stato un tema profondamente osteggiato in patria, il film ha incontrato difficoltà e le suscita nello spettatore.
La malinconia che mi ha messo addosso questo film è davvero profonda. Vedere un Giappone pre-industrializzazione, vedere le difficoltà di una Tokyo devastata dal terremoto 1923 prendere fuoco (le case erano in legno) hanno messo su un bel macigno sul petto ieri sera.
Tutto è stato stemperato dalle parti dedicate al sogno, perché Jiro, miope, non può pilotare gli aerei, con suo rammarico, e, grazie all'incontro in sogno con il Conte Caproni, pioniere e ingegnere dell'aviazione italiana, decide di creare aerei, creare sogni meravigliosi. Anche questi momenti avevano una tristezza di fondo, di consapevolezza, di autoconvincimento, duro lavoro, l'apoteosi del ganbatte kudasai. E Jiro ne avrà tanto bisogno, perché le difficoltà saranno tante, comprese quelle della vita privata.
Guardare un film di Miyazaki e sentire parlare di Hitler, nazismo, guerra ha catapultato un vero creatore di sogni, il sensei, lo stesso de La città incantata, Ponyo e Kiki, in una realtà non tanto bella, in una storia tanto triste e violenta, in quel mondo che ci sforziamo di dimenticare quando decidiamo di lasciarci affascinare da una delle sue fiabe.
Eppure il volo c'è sempre stato: Kiki ha la sua scopa e fa del volo, la sua specialità, la sua ragione di vita; Howl combatte in volo i velivoli carichi di bombe; Laputa è un castello volante e Sheeta porta al collo una pietra in grado di annullare la gravità; enormi macchine volanti solcano i cieli della terra di Nausicaa della Valle del Vento; Porco Rosso è un aviatore che difende i cieli dai pirati. Tutti sono contro la stupida guerra.
Le vent se lève!... il faut tenter de vivre
Scrive Paul Valéry, ne Le cimetière marin. Dobbiamo tentare, dobbiamo provarci, è forse il messaggio del sensei.
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