Cristo davanti a Caifa Luca Cambiaso, 1570 |
Qualche anno fa si discuteva sull'ipotesi di togliere o meno il crocifisso dalle aule scolastiche. A difesa di questa scelta di portava la considerazione che l'Italia è uno Stato laico e che, di conseguenza, tutto ciò che è pubblico, dalle scuole agli uffici comunali, doveva rispettare questo principio. L'idea è condivisibile, ma c'è una considerazione che di certo va fatta, ovvero il background culturale del nostro Paese.
Che ci piaccia o no, l'Italia ha una tradizione culturale che è legata intimamente alla religione cattolica. Metà dell'odierno Stato italiano era Stato della Chiesa e Roma era la capitale di questa monarchia elettiva.
Questo ragionamento porta a considerare il famoso crocifisso un arredo affine alla cultura nazionale e sfido chiunque a parlare di un qualche evento storico, di un artista del passato, di politica del Novecento, di grandi personaggi storici e a non trovarci da qualche parte, nel bene o nel male, l'influenza della spiritualità o della religione vera e propria o anche un nemico da combattere.
Questa settimana, quella che va dal 14 al 20 aprile, è la più importante per la religione cattolica. E' la Settimana Santa. Siamo già a giovedì e da stasera prende l'avvio il Triduo Pasquale della Passione e della Resurrezione del Signore. Il nome spaventa, ma ciò che mi preme comunicare, è che in questa settimana, in particolare nel sud Italia, prendono il via alcuni dei riti più antichi e più emozionanti del panorama culturale dei beni demoetnoantropologici.
Musica, poesie, piatti della cucina locale dedicati alla festa, processioni, sculture di grande fascino, ritualità cattoliche sconosciute anche a chi si reputa credente: in questa settimana si susseguiranno eventi regolati dal calendario lunare (perché la Pasqua si calcola secondo questo calendario: la domenica della settimana in cui si verifica la prima luna piena di primavera), mescolando culti legati alla luce, al cristianesimo, alla cultura dei ceti alti e quella della nonna della porta accanto.
Da pugliese posso dire che questi momenti fanno parte già dei ricordi dell'infanzia e, puoi essere credente o no, sono così radicati nella cultura locale che si può anche vivere all'estero, ma si finisce per tornare a casa per questi eventi.
Da qualche anno si è provveduto a far conoscere le peculiarità pugliesi in Italia e nel Mondo. Magari qualcuno, nelle stazioni ferroviarie più importanti d'Italia, ha notato un totem rotante che celebra alcune città in particolare e i loro riti. Se non lo avete notato o siete incuriositi da questa premessa, un progetto promosso dalla Regione Puglia ha permesso di riunire in una guida e un portale le ritualità che si distinguono maggiormente tra i comuni pugliesi.
Ultimamente sto leggiucchiando un libro "La mia Settimana Santa - Quaresima e Settimana Santa a Molfetta" di Francesco Stanzione, ed. L'Immagine. Non svelo nulla di questo libro, ma potrete trovare qualche assaggio della complessità dei riti della Settimana Santa consultando il sito dell'autore, un vero esperto in materia.
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