venerdì 15 novembre 2013

E nebbia fu. Via libera alla sigaretta elettronica

Teschio di uno scheletro con sigaretta accesa
Vincent Van Gogh, 1886
Olio su tela - 32 cm × 24.5 cm
Van Gogh Museum, Amsterdam






Se qualcuno si chiede cosa c'entri questo argomento su un blog dedicato all'arte, è presto detto. Partiamo dal fatto, tratto da La Repubblica:
Con il decreto Istruzione, convertito in legge nei giorni scorsi, è infatti stato cancellato - come riferisce l'agenzia di stampa parlamentare Public Policy - il divieto di utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, introdotto a giugno con il decreto Iva-Lavoro. In virtù dell'emendamento "4.25" presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan (Pdl) e approvato dai deputati il 23 ottobre scorso, è stata stralciata l'ultima parte del comma 10-bis dell'articolo 51 della legge Sirchia (introdotto appunto con il dl Iva-Lavoro), con la quale erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme "in materia di tutela della salute dei non fumatori" previste per i tabacchi.
A parte l'assurdo assemblaggio di un decreto Istruzione con il problema della sigaretta elettronica, da qualche giorno sarà possibile fumare con questi aggeggi anche al ristorante, sul treno, nel cinema e a teatro.
Immaginate di voler vedere un film, pagare un biglietto di 7,50 € e di avere, seduto davanti a voi, uno spettatore che fumi tutto il tempo, costringendovi a vedere il film attraverso una coltre di nebbia
Immaginate che non sia solo lui, ma ce ne siano sparsi un po' in tutta la sala, e immaginate che ognuno di loro abbia un aroma diverso: chi vaniglia, chi tabacco, chi fiori di lillà, chi cioccolato.
Immaginate che le poltrone e la moquette, di cui di solito sono rivestite le pareti dei cinema, si impregnino di questi odori.
Immaginate di portare un bambino al cinema e che capiti accanto a un fumatore che "svapa" tutto il tempo. 
Si capisce che l'eliminazione di questo divieto è una grande stupidaggine. 
Pensate di essere in un pub o sul bus. Insomma la questione è delirante. 
Immaginate di essere a teatro, dove il biglietto costa un po' di più, o in un museo... vi pare possibile che un'opera d'arte possa essere impregnata di certi odori nauseabondi?
Io spero che i singoli gestori di cinema, teatri e locali possano comprendere quanto sia importante continuare a porre un divieto a questa pessima abitudine, considerando che i non fumatori sono la maggioranza della loro clientela e che questa legge li danneggia pesantemente. 
Spero che mantengano il divieto, qualunque sia l'aggeggio che i fumatori utilizzano. 

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