mercoledì 4 settembre 2019

Simboli controversi: Zerocalcare e la bandiera imperialista giapponese

Sembra quasi una lunga pausa estiva fatta di proposito per spassarmela in vacanza; in realtà d'estate lavoro il triplo e trovare un momento per riflettere e scrivere su qualche argomento era difficile. Di argomenti da trattare ne ho un elenco lunghissimo, ma ad essere breve è il tempo che ho a disposizione.

Zerocalcare, fumettista romano, mi ha dato uno spunto interessante: il misunderstanding.
In questi giorni ha dato alle stampe una sua nuova pubblicazione, La scuola di pizze in faccia del professor Calcare, una raccolta di sue vignette realizzate per il web, storie inedite e molto altro. Per la copertina ha chiesto il lavoro di un artista che si è occupato di realizzarle anche per altri suoi lavori, Alberto Madrigal.
Come sempre Madrigal ha tirato fuori un bel disegno, ma qualcosa ha scricchiolato. Due fumettisti coreani della Bao Publishing hanno fatto notare qualcosa al fumettista, ovvero che la copertina per come era fatta rievocava tristi momenti della storia del loro paese: l'imperialismo giapponese che li ha dominati e repressi a lungo.

Eh già. dietro un Zerocalcare ferito dalle pizze in faccia, si stagliava uno sfondo a raggiera rossa, per la precisione, 16 raggi rossi: richiamava fedelmente la bandiera imperialista giapponese. A questo punto Bao Publishing ha scelto di cambiare sfondo, considerando che non aveva un significato sostanziale. C'è chi ha trovato questa scelta opinabile e chi l'ha condivisa.
Io l'ho condivisa, probabilmente perché conosco per motivi di studio quanto un simbolo possa avere accezioni completamente opposte da un lato all'altro del pianeta.

So che la storia è sul podio delle materie più detestate a scuola, ma gli attriti tra Corea del Sud e il Giappone sono più vivi che mai. E' notizia di un mese fa che il Giappone ha tolto dalla White List Export lo stato con capitale Seul. Vuol dire che le esportazioni che la Corea compiva verso il Giappone, tendenzialmente di prodotti elettronici (la Samsung e la LG sono coreane, per esempio) da un mese a questa parte sono viste come potenzialmente pericolose e utilizzabili per fini militari contro il Giappone. Queste insinuazioni hanno creato un caso diplomatico in rapporti che non si sono mai distesi. Come mai?

Dell'Oriente abbiamo spesso un'idea molto vaga, ma tutti noi pensiamo al Giappone come la terra dei  samurai e dell'onore. In realtà i samurai sono una delle espressioni del sistema feudale che ha dominato il paese del Sol Levante per secoli, fatto di shogun e daimyo, signori che avevano a servizio guardie private, che giuravano loro fedeltà, i samurai appunto. Con l'avvento dell'Era Meiji, si restaura il potere dell'imperatore, che avvia anche la modernizzazione dello stato. E cosa c'era di più moderno a cavallo tra XIX e XX secolo se non la colonizzazione di territori vicini e lontani? Ecco che il Giappone e la Russia si accordarono per l'espansione nei territori limitrofi: Cina, Taiwan e, tra il 1095 e il 1910, il Giappone estende il suo protettorato sulla Corea.
Un kamikaze della Seconda Guerra Mondiale
che indossa la bandiera del Sole Nascente

Poco tempo dopo scoppia la Prima Guerra Mondiale, che fa sentire i suoi effetti anche in Asia, e negli anni '20 sale al trono Hirohito: sarà oggetto di caricature e cartoni animati americani, alla stregua di Hitler e Mussolini, anche perché con loro si alleerà. L'Impero giapponese e i suoi domini oltre i confini nazionali nipponici cadranno con la fine della Seconda Guerra Mondiale, insieme alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. 
Per tutto questo tempo, la bandiera utilizzata è quella appartenuta originariamente alle forze militari, ma che con l'inizio dell'Era Meiji diventa la bandiera nazionale, quella che viene sventolata durante le conquiste e le invasioni. La Bandiera del Sole Nascente diventa per Corea, Cina e Taiwan una bandiera negativa, simbolo di nazismo, militarismo e imperialismo, tanto che tutt'ora viene sventolata da frange nostalgiche di quel periodo, un po' come i nostri neofascisti o i neonazisti tedeschi. Va da sé che vedersela comparire su un libro a fumetti poteva creare qualche imbarazzo, considerando che viviamo in una società multietnica e ciò che ci sembra lontano è invece vicinissimo.
Quello che colpisce è che in Giappone la bandiera utilizzata oggi, che è quella con il semplice disco del sole disegnato su e chiamata Hinomaru, è di uso controverso, tanto che solo da vent'anni è per legge la bandiera nazionale. Un po' come l'inno nazionale tedesco, che per anni è stato privato delle parole perché veniva considerato troppo nazionalista e le ferite della Seconda Guerra Mondiale bruciavano ancora (Germania, Germania, al di sopra di tutto, al di sopra di tutto nel mondo in effetti non suona molto accomodante...)

Sedici raggi rossi per noi sono uno sfondo dinamico senza nessuna caratterizzazione, mentre per qualcuno è un simbolo orribile. Sta alla nostra sensibilità e cultura comprendere e adottare soluzioni condivise, perché il mondo è diventato piccolo e la Corea e il Giappone non sono più così lontani.

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