sabato 2 aprile 2011

Goblin Market - Christina Rossetti

Frontespizio della prima edizione inglese de "Goblin Market"
di Christina Rossetti,  illustrazione di Dante Gabriel Rossetti
Quando ho letto questo poema sono rimasta stupita. Christina Rossetti, sorella del più noto Dante Gabriel, ha sempre dichiarato che si trattasse di un poema per bambini, ma, per quanto nel finale ci sia una morale, alcune delle scene descritte esulano dall'universo infantile. 
Per cominciare è giusto chiedersi chi fosse Christina. Era più giovane dei figli di Gabriele Rossetti, poeta, studioso di Dante Alighieri e carbonaro italiano in esilio a Londra per aver partecipato ai moti del 1821. A causa di una depressione che la colpì in giovane età, si avvicinò alla religione anglo-cattolica e rimase ad essa legata per tutta la vita. Questo legame fu talmente forte da farle rifiutare due proposte di matrimonio per questioni religiose: i suoi pretendenti non erano del suo stesso credo. Fu educata in casa dalla madre, Frances Polidori, come sua sorella Maria Francesca. La mamma era sorella di John William Polidori, medico di Lord Byron e autore del primo racconto sul vampiri ("rubato" letteralmente a Byron per una forte gelosia: viaggiando con lui e con i Shelley, Polidori ascoltava molte delle loro conversazioni e captò l'idea di scrivere qualcosa sull'argomento e decise di batterlo sul tempo. L'ironia della sorte fu che il racconto fu attribuito a Byron e Goethe dichiarò che era la cosa migliore che avesse scritto! Tra smentite e sdegni, alla fine, Polidori ammise di aver rubato l'idea, ma che il racconto fosse di suo pugno). Con premesse di questo tipo, in casa Rossetti si respirava poesia e cultura a tutte le ore e tre dei quattro figli di tale coppia si dedicarono alla scrittura e all'arte.
Nonostante la vita di semi-clausura che facesse Christina, scrisse tra gli altri questo poema, illustrato da suo fratello Dante Gabriel, all'età di 31 anni fu pubblicato e fu subito un successo. Fu salutata come grande poetessa, poetessa preraffaellita, e come molti degli artisti del gruppo dimenticata con il passaggio al XX secolo. 
Eppure di lei hanno scritto in molti, tra cui un'altra importante donna letterata inglese, Virginia Woolf. Di lei dice: 
Le tue poesie traboccano di polvere d'oro e della  "diversa luminosità dei gerani"; il tuo occhio vedeva il "capo di velluto" dei giunchi e la "strana cotta metallica" delle lucertole - era un occhio che guardava con una sensuale intensità preraffaellita, che deve aver sorpreso l'anglo-cattolica Christina. Ma a lei, forse, dovevi la fissità e la malinconia della tua musa. La pressione di una fede tremenda circonda e salda tra loro queste canzoncine. [...] Appena avevi con gli occhi gustato la bellezza, la mente ti diceva che era vana e caduca. L'onda scura della morte, dell'oblio e del riposo lambisce i tuoi canti. Ma, a un tratto, un suono assurdo di risate e passi affrettati. Uno scalpiccio di zampe e strane note gutturali di cornacchie e sbuffare di ottusi animali pelosi che grugniscono e fiutano. Non eri certo una santa. Eri ironica e salace. Avevi dichiarato guerra a ogni inganno, a ogni simulazione. Eri modesta ma intransigente, sicura del tuo dono, convinta della tua visione. Una mano ferma potava i tuoi versi; un orecchio esperto ne valutava il suono. Nulla di lezioso, ozioso, irrilevante appesantiva la tua pagina. In una parola, eri un'artista.
La pagina della Woolf è accattivante, ma centra una caratteristica importante. All'interno di Goblin Market è inserita una sensualità che sembra strano sia scaturita da una scrittrice tanto devota alla religione. La richiesta di Lizze, una delle due sorelle protagoniste e vittime dei folletti, di essere baciata e abbracciata da Laura è profondamente sensuale, di quel sensualismo presente dei ritratti femminili di Dante Gabriel che caratterizzeranno e inizieranno proprio negli anni '60. Di certo si interessa alla donna vittoriana e al suo ruolo, per quanto lei resti ancorata ad una certa visione di essa: la sua esistenza si svolge sempre all'interno delle mura domestiche, dove sarà il mondo a fare incursione e mai lei andrà fuori, se non per occuparsi del Penitenziario Maria Maddalena per le donne perdute, redenzione e rieducazione di prostitute. 
Goblin Market non è di semplice comprensione, ma fu fonte importante per Lewis Carroll e il suo Alice nel Paese delle Meraviglie, che, a sua volta, ispirò altre poesie di Christina (i due erano amici e Carroll fotograferà la famiglia Rossetti). 
Il poema è stato riscoperto solo negli anni '70 del Novecento, come i Preraffaelliti d'altronde, e sembra assurdo che un movimento culturale, che tanto ha iniziato nella letteratura e nell'arte europea, sia stato dimenticato in modo tanto osceno. 

3 commenti:

Roke ha detto...

Bellissimo! Mi incuriosisce un sacco questo tuo articolo. Come dici, l'opera è relegata chissà dove - infatti non l'avevo mai sentita nominare, peccato - e mi domando: come hai fatto a conoscerla?

Lucrezia M. ha detto...

Ho scritto una tesi di laurea sul movimento Preraffaellita, di conseguenza sono entrata in contatto con tutta la famiglia Rossetti, traino del movimento.
Alla fine, se sei curioso, riesci ad interessarti del contorno di quello che stai studiando. Io finisco per fare mille deviazioni, tanto che ritrovare la strada diventa complicato.
La raccolta di poesie è stata ripubblicata recentemente, ma è ormai privo di copyright, quindi lo puoi trovare nel web. Buona lettura!

Unknown ha detto...

Grazie per gli approfondimenti sulla famiglia Rossetti. Io di arte purtroppo non capisco nulla, ma Gabriele Rossetti (il padre) era originario della mia città, Vasto, dove c'è la sua statua in piazza, la casa dove è vissuto, il teatro etc etc. Devo comunque dire che probabilmente sono molto poche le persone che ne abbiano mai letto una poesia o conoscano l'opera dei figli.


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