venerdì 22 aprile 2011

Una critica feroce!

John Everett Millais, Cristo nella casa dei genitori, olio su tela, 86,3 x 140 cm, 1849, Tate Gallery, Londra

“Vedete l’interno di una bottega di carpentiere. In primo piano, nella bottega,  sta un ragazzo orribile, coi capelli rossi, il torcicollo, singhiozzante, in camicia da notte, che sembra aver ricevuto un colpo nel vicolo vicino, e sta raccontando questo fatto alla donna inginocchiata, così orribile nella sua bruttezza che (supponendo per un istante che posa esistere una creatura umana con questa gola contorta) essa spiccherebbe fuori dal resto della compagnia come un mostro dei più spregevoli cabatets francesi o nelle più umili rivendite di gin in Inghilterra”.

Charles Dickens (dalla rivista "Household Words")
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"Il quadro è proprio disgustoso." 
(The Times)
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"Un orrore senza nome ... in cui non esiste né gusto, né disegno, espressione o genialità." 
(The Literary Gazette) 
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Bisogna chiarire, per dovere di cronaca, che queste critiche arrivarono dopo si scoprì il significato della sigla P. R. B. : Pre-Raphaelite Brotherhood. Prima di allora, i dipinti dei Confratelli vennero giudicati in maniera molto più positiva. A giocare a loro sfavore, oltre il riferimento a storie di origine cristiana, fu il riferimento all'arte primitiva, considerata da loro più vera e onesta nella resa della realtà, libera degli artifici, tenendo conto che le scoperte rinascimentali della prospettiva, dell'anatomia, del rifiuto dell'uso del pigmento oro avevano generato le Accademie artistiche, luoghi in cui l'insegnamento dell'arte era rimasto invariato per secoli, incatenato a quel modo di approcciarsi ad una rappresentazione. In particolare si criticava la "Trasfigurazione" di Raffaello, modello principe per l'insegnamento, come principe dell'Arte era considerato l'urbinate: decisamente intoccabile.

Gli attacchi durarono fino alla scesa in campo di John Ruskin, noto critico d'arte dell'epoca, autore di "Pittori Moderni", già difensore di Turner. Una lettera inviata a The Times ribaltò la situazione e anche Dickens, così "crudele" nella critica, diventò addirittura un sostenitore di Millais, autore del dipinto tanto contestato!

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