martedì 16 aprile 2013

The British Museum: Life and death - Pompeii and Herculaneum

Terenzio Neo e sua moglie
Pompei affresco 55-79 d.C. 
L'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. distrusse due città, Pompei ed Ercolano. Plinio il Giovane assiste all'evento e descrive anche la morte dello zio Plinio il Vecchio. Ad essere coinvolte nella catastrofe sono anche altre piccole cittadine ,che si trovavano nel Golfo di Napoli, ma si tratta quasi di villaggi in confronto a Pompei. La stessa Napoli comprendeva pochi abitanti. 
Il British Museum ha inaugurato il 28 marzo una mostra dedicata a questi luoghi. Sono molti i prestiti che ha richiesto ai musei campani, per poter realizzare quella che, secondo me, è un'operazione culturale e commerciale grandiosa. 

Da alcune fonti attendibili, posso dirvi che è impossibile visitare la mostra fino a maggio: tutto prenotato. Il costo del biglietto è di  £15 (qualcosa in più rispetto al biglietto per le Scuderie del Quirinale). 
Non ho visitato l'esposizione. Quello che voglio far notare è la promozione di questo evento.

Il sito internet dedicato ha la grafica standard del British Museum. La prima differenza è lo sfondo nero e un trailer in primo piano. Sembra un thriller. Suggestivo, coinvolgente. Anche chi della storia di Pompei ed Ercolano con sa nulla viene irrimediabilmente incuriosito da una strategia del genere. 
Nella rassegna stampa si legge:
"In Spring 2013 the British Museum will present a major exhibition on the Roman cities of Pompeii and Herculaneum, sponsored by Goldman Sachs. This exhibition will be the first ever held on these important cities at the British Museum, and the first such major exhibition in London for almost 40 years. It is the result of close collaboration with the Archaeological Superintendency of Naples and Pompeii, will bring together over 250 fascinating objects, both recent discoveries and celebrated finds from earlier excavations. Many of these objects have never before been seen outside Italy. The exhibition will have a unique focus, looking at the Roman home and the people who lived in these ill-fated cities."
Sono certa che faranno il botto, scusate l'espressione. Oggetti mai usciti dall'Italia e una mostra realizzata grazie ai finanziamenti della Goldman Sachs: una banca. Per pulirsi la faccia le banche promuovono la cultura in tutto il mondo. Questa è una delle banche più importanti e versa più soldi, ovviamente. 
Nell'articolo si legge anche:
"This will be a major exhibition for the British Museum in 2013, made possible through collaboration with the Archaeological Superintendency of Naples and Pompeii which has meant extremely generous loans of precious objects from their collections."
E ci credo! Ci sono momenti che ho pensieri un po' crudeli. Uno è che forse noi italiani non abbiamo realmente capito il valore dei beni che per grazia divina possediamo e questa difficoltà di raziocinio è propria anche di chi lavora nel settore. Un altro pensiero vuole salvare i poveri addetti ai lavori, che fanno forse un altro ragionamento: meglio lì, che ad ammuffire nei depositi. 
Sono stati prestati anche pezzi importanti, come il ritratto di Terenzio Neo e sua moglie. Provate a chiedere al Louvre se ci prestano la Monna Lisa per una mostra su Leonardo e sentite un po' la risposta. 
Sono convinta che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei abbia pensato: meglio lì, che qui a prendere polvere. 
La strategia commerciale inglese va oltre.
Il 18 giugno esce Pompeii Live: si tratta del primo film prodotto e promosso dal British Museum per poter
"...See the wonders of the exhibition from the comfort of the cinema"
e non in 4 cinema sparsi in territorio britannico, ma in più di 250 sale cinematografiche (Irlanda compresa!). Anche qui c'è un trailer che merita un'occhiata.
Finisce qui? No.
Ci sono una serie di eventi correlati, dal Mosaic workshop e Roman fresco painting workshop a letture a tema, conferenze sul sesso, sui reperti in vetro, sul lusso di Pompei, proiezioni di vecchi film come "Gli ultimi giorni di Pompei" di Mario Bonnard e Sergio Leone a, udite udite, corsi per leggere il latino! E mica leggono cose a caso, ma l'Eneide di Virgilio, con docenti universitari provenienti da Oxford e Cambridge. 
Per finire il merchandising: catalogo, altre produzioni editoriali, oggetti riprodotti, tra cui spicca uno skyphos alla modica cifra di £ 125.

Per me incasseranno più di Pompei ed Ercolano messe insieme. 
Si tratta di un modo intelligente di promuovere la cultura e loro stanno promuovendo qualcosa che non possiedono nemmeno. 


Quello che manca in Italia per realizzare qualcosa del genere? La consapevolezza che si deve investire in queste cose, perché, se fatto bene, porta introiti inimmaginabili e altro che crisi!



Il sito dedicato alla mostra: clicca qui

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