Venezuela Crisis Ronaldo Schemidt (Venezuela) World Press Photo of the Year |
Sono tre anni che aspetto con interesse la mostra e sono sempre contenta di poter condividere uno sguardo sul mondo lontano da casa mia.
La Fondazione World Press Photo è nata nel 1955 ad Amsterdam e sono ormai sessant'anni che si occupa della tutela la libertà di informazione, inchiesta ed espressione, promuovendo in tutto il mondo il fotogiornalismo di qualità. Organizza il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo e solo in questa edizione hanno partecipato fotografi provenienti da 125 Paesi, per più di 73.000 foto proposte.
Il concorso di World Press Photo rappresenta e concentra i più alti standard della fotografia d’attualità nella foto vincitrice dell’anno, la “World Press Photo of The Year”, selezionata nell’ambito di diverse categorie (8 in tutto): Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, People, Sports, Spot News. Alcune delle immagini premiate con questo titolo sono diventate iconiche, altre hanno stabilito dei trend, altre ancora hanno influenzato il fotogiornalismo tanto da mutarne lo stile e dettarne gli standard.
The Boys and the Bulls Nikolai Linares (Danimarca), Sports, terzo posto stories |
Il World Press Photo è anche un modo per conoscere culture differenti e scoprire cosa si ha in comune, nonostante tutto, è farsi delle domande e cercare delle risposte.
La foto vincitrice è terribilmente attuale, Venezuela Crisis racconta quello che sta ancora accadendo in Sud America e di quanto le manifestazioni contro il governo di Maduro siano tutt'ora all'ordine del giorno. Un uomo in fiamme durante le manifestazioni ci pone davanti al grande interrogativo che molti spettatori si fanno: come si può impugnare la macchina fotografica invece di soccorrere il malcapitato? In effetti spesso ci troviamo davanti a immagini che spaccano la nostra coscienza, ma il fotografo conosce bene il suo ruolo, ovvero documentare l'informazione, anche in situazioni estreme.
Jump Thomas P. Peschak (Germania/Sud Africa) Nature, secondo posto singola |
Infine, una delle foto che mi è piaciuta è quella dei pinguini sudafricani, con la loro aerodinamicità che forse non li farà volare, ma di certo li fa nuotare e saltare come degli specialisti del salto con gli sci. Sguardo concentrato, nonostante le piume gialle sulla testa, non sembrano animali da prendere in giro, mentre aspettano il loro turno per spostarsi.
La mostra sarà a Bari fino al 27 maggio, poi prenderà altre strade, quindi siete ancora in tempo per fare un salto... anche voi!
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