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Dall'interno della cava si godeva un paesaggio da Far West |
Lunghe assenze, ma
vi giuro che sono giustificate. C'è stato molto lavoro nel mese di marzo e di aprile, senza contare grandi eventi, come
l'arrivo del Papa (che ha creato non poco scompiglio) e lo studio matto e disperato per
l'esame di abilitazione come guida turistica.
Forse qualcuno lo sa, ma lavoro nell'ambito del turismo e di conseguenza è raro che nei giorni in cui tutti si divertono, possa farlo anche io. Quest'anno, però, la magia dei turni ha voluto che fossi libera il giorno di
Pasquetta. A questo punto era obbligatorio organizzare qualcosa e sono restata nel banale della
scampagnata tipica, ma scegliendo con l'Architetto e altri amici un luogo della mia regione interessante.
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Panoramica dall'alto |
Via dalle tappe battute dalla massa, abbiamo scelto il grande
Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Si estende per 680 kmq, comprende
tredici comuni e un gran numero di luoghi d'interesse, sia dal
punto di vista naturalistico, essendo parte di una più estesa Zona di Protezione Speciale istituita per proteggere la Steppa a Graminacee, habitat del
Falco Grillaio, ma anche dal
punto di vista storico-archeologico, con la presenza del
Pulo di Altamura, dove è stato ritrovato l'Uomo di Altamura, e la
Cava dei Dinosauri, uno dei luoghi al mondo dove sono state trovate le orme di questi animali preistorici. Sono giusto degli esempi, perché
nel Parco c'è molto di più. Zaino in spalla, da bravi trentenni dalla vita sedentaria, abbiamo deciso di abbattere la pigrizia, alzarci dalle nostre scrivanie, mollare la tecnologia (a parte l'utilissimo GPS) e partire per un percorso alle porte di
Spinazzola. Abbiamo lasciato le auto nei pressi del
Pascolo della Biellese e guidati dal Tedesco, amico che ha organizzato l'attività, ci siamo inoltrati nel bosco. L'idea era proprio quella di percorrere i sentieri, restare a contatto con la natura, fare una camminata a passo sostenuto e osservare nel percorso vari inghiottitoi, che, visto il territorio carsico delle Murge, sono presenti per tutto il territorio. Non sono grande esperta di piante, ma abbiamo avuto la fortuna di incontrare sul percorso delle
orchidee spontanee che sono molto più piccole delle orchidee che siamo abituati a vedere nei nostri fiorai. Non mancavano
rovi, che in estate danno come frutti le more, e ovviamente
ulivi, quando ci avvicinavamo a zone che erano di proprietà di aziende agricole e zootecniche. Il resto del bosco era costituito da
pini, lecci e altre tipologie di querce. Nel percorso ci siamo fermati a una voragine, detta
il Cavone, veramente profonda. Non siamo riusciti a vederne il fondo ed è davvero un imbuto nel terreno che credo faccia molta paura quando sulle Murgia piove.
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A sinistra io cerco di scattare una foto decente e più avanti il resto della combriccola! |
Ci siamo sudati la nostra pausa pranzo, per poi arrivare finalmente alla
cava di bauxite, meta ultima della scampagnata. Le cave in realtà sono diverse e sono caratterizzata dal
colore rossastro. La particolarità rispetto ad altre cave è che i colori delle pareti si spingono anche ad altre tonalità, più
giallognole o decisamente
rosa tendente al fuxia. Quando dicono che certi colori in natura non esistono, credo che non abbiano prestato attenzione a quanto la natura sappia sorprenderti. A questo punto è stata d'obbligo la merenda a base di pastiera e succo di frutta, per poi tornare indietro. Sì, dopo aver passato tutta la mattina e il primo pomeriggio camminando, dovevamo fare il percorso inverso, tagliando un po', se non volevamo arrivare alle auto con il buio.
In totale abbiamo percorso 15 km circa ed è stato decisamente bello poter sentire il sole sulla pelle, i profumi della natura e anche l'acido lattico e i muscoli indolenziti che hanno concesso giusto una doccia, prima di infilarsi sotto le coperte e dormire!
Siamo stati tutti concordi nel ripetere l'esperienza e i boschi tra Puglia e Basilicata non mancano.
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Siamo partiti dal Pascolo della Biellese circa, asiamo arrivati al Cavone e poi alle cave di bauxite, attraversando la strada provinciale. Grazie Google! |
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