Avrei voluto parlare di Violet Evergarden tanto tempo fa, ma non avevo trovato il tempo di dedicarmi a questa piccola chicca dell'animazione.
Non sono persona da storie "sdolcinate", ma devo dire che il caso di questo anime, di soli 13 episodi in streaming su Netflix, è stato particolare.
Intanto il tema di fondo è la corrispondenza e l'esistenza di agenzie che offrono un servizio di Auto Memory Doll, ovvero di bambole di scrittura automatica, delle scrivane che, dopo aver ascoltato la tua storia e cosa si cerca di comunicare a qualcuno, sono in grado di scriverlo nel migliore dei modi, con le parole giuste, riuscendo anche a rendere palpabili sentimenti che la persona stessa non sa di provare in modo così palese.
Violet Evergarden è un'orfana, ritrovata in una zona sperduta e addestrata come arma micidiale. Diventa un'assassina a sangue freddo, in grado di eseguire gli ordini alla lettera e priva di qualunque sentimento. Sembra quasi un robot. Viene affidata a Gilbert Bougainvillea, che sarà molto dispiaciuto della sua condizione, tanto da darle per la prima volta un nome. Gilbert, durante una battaglia anni dopo, ferito gravemente, dichiarerà il suo amore a Violet, chiedendole di vivere e di scappare. Verrà dato per disperso e Violet resterà sola, priva anche delle braccia, distrutte irrimediabilmente nello stesso scontro.
La vera storia inizia quando la ragazza viene presa in consegna da Claudia Hodgins, ex militare, che, a dispetto del nome, è un uomo che ha messo su un'agenzia di Auto Memory Doll e decide di darle una vita normale e un lavoro.
E' qui che il percorso di Violet alla scoperta dei sentimenti ha inizio. Dovrà confrontarsi con tante situazioni differenti, alcune gioiose, altre tragiche e drammatiche che le insegneranno cosa vuol dire voler bene a qualcuno, essere arrabbiati, soffrire, ma nonostante tutto trovare una ragione per andare avanti. Comprenderà cosa vogliono dire le ultime e strane parole di Gilbert, "ti amo". C'è un cattivo in questo viaggio dei sentimenti? Sì, possiamo dire che l'antagonista è il fratello maggiore di Gilbert, Dietfried Bougainvillea, che odia profondamente Violet, a causa delle sue abilità come assassina, ne è terrorizzato e sperava che morisse durante la guerra. Dopo aver perso il fratello avrà ancora più difficoltà a capire come Gilbert potesse provare pietà e affetto per quell'arma terrificante.
Si tratta di un anime breve, ma intenso, che nasce da tre light novel scritte da Kana Akatsuki e disegnate da Akiko Takase.
Il character design è molto bello e curato, pieno di dettagli, con grande attenzione agli abiti dei protagonisti. Ogni Doll ad esempio ha un suo stile: da quello più provocante di Cattleya Baudelaire, la principale bambola dell'agenzia, a quello più grintoso di Iris Cannary, per passare a quello decisamente retrò e romantico di Violet e al look androgino del postino dell'agenzia, Benedict Blue.
Mi piace molto che in questo anime si sia posta attenzione alla corrispondenza, all'importanza delle parole nella comunicazione di un messaggio, bello o brutto che sia. In un mondo che corre a velocità supersoniche, fermarsi a scrivere, a spedire e a leggere una lettera può sembrare strano e antiquato, ma sapere che quella persona ha speso del tempo pensando a noi, cercando le parole giuste, che quel foglio sia passato tra le sue mani ha un sapore dolceamaro che dovremmo tutti riscoprire.
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