Plaza Mayor, la prima costruita in Spagna |
Avevo in mente di scrivere della mia toccata e fuga in Spagna da tempo, visto che ci sono stata a marzo, ma l'ho descritta talmente tante volte per le mie corrispondenti (sì, scrivo lettere a mano e uso quella cosa oscena che sono i servizi postali), che l'idea di riscrivere per l'ennesima volta tutta quanta la faccenda mi faceva venire i sudori freddi.
Intanto in Spagna, a Valladolid, ci sono stata per lavoro, quindi lo spazio per il divertimento è stato limitato a qualche visita qui e là e alle cene, che erano di lavoro, ma si mangia e si beve benissimo nella penisola iberica.
Santa Maria la Antigua |
A Valladolid, proprio nel convento dei francescani, muore Cristoforo Colombo e qui visse anche Cervantes, alla corte di Filippo III di Spagna, anche perché Valladolid era la capitale del regno. Distrutta a causa di un massiccio incendio, la città era ancora in via di ricostruzione, quando i sovrani decisero di spostare la sede amministrativa e politica del regno a Madrid. Il segno più evidente di questa perdita di importanza della città sia ha nella Cattedrale di de Nuestra Señora de la Asunción, rimasta praticamente a metà della sua costruzione e rattoppata qui e là. Nell'operazione di costruzione di questa chiesa, sarebbe dovuta essere demolita la vecchia cattedrale gotica, che invece è giunta fino a noi, nota come Chiesa di Santa Maria la Antigua.
Chiesa di San Pablo |
Accanto a San Pablo si trova il Palazzo di Pimentel, famoso perché qui nacque nel 1527 Filippo II di Spagna. Grande festa alla corte di... Spagna e con la festa nasce una leggenda: il fatto che il futuro sovrano fosse nato qui creò un piccolo problema: secondo la divisione parrocchiale, chi nasceva in palazzi che avevano l'ingesso in quella via dovevano essere battezzati nella Chiesa di San Martín, che però era considerata la chiesa dei poveri. Di conseguenza il re Carlo I di Spana pensò bene di far aprire un nuovo ingresso, allargando una finestra all'angolo della strada per raggiungere facilmente la Chiesa di San Pablo, Verità o leggenda una delle finestre è effettivamente stata manomessa e la grata che ora la protegge è caratterizzata da una catena a bloccarne "per sempre" l'apertura.
Ciò che caratterizza Valladolid, motivo anche del viaggio di lavoro, è la presenza del Museo di Scultura Policroma. Posso dire di non aver mai visto una concentrazione di statue in legno dipinte così elevata. Qui è stata raccolta quasi tutta la produzione della città, da statue del periodo medievale a soffitti e cori lignei di periodi successivi, senza dimenticare pale d'altare di dimensioni mastodontiche (ma musealizzate divise per questioni di conservazione e spazio). Non mancavano poi le statue processionali della Settimana Santa, perché Valladolid, come Siviglia, è conosciuta proprio per l'importante tradizione legata alla Pasqua. Il maggior autore, dalla produzione sterminata, è Gregorio Fernández, che si è spinto fino alla realizzazioni di intere scene della Passione di Cristo a grandezza naturale. Il tutto alla modica cifra di € 3,00.
Il viaggio è stato bello, nonostante il lavoro, il poco tempo per dormire e le corse contro tutto e tutti, pure contro le aperture posticipate dei negozi: alle 9.00 tutto ancora tace. La rilassatezza degli spagnoli è stata una forzatura per noi, ma alla fine ci siamo adattati benissimo anche al vino e ai salumi! Ottima l'alta velocità che in mezz'ora collega Madrid a Valladolid: 215 km in un battito di ciglia (se penso che 25 km era la distanza che nello stesso tempo percorrevo per l'università, mi viene da piangere).
Detto questo ci vediamo presto, spero, con altri post più leggeri: ne ho una lista intera!
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