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Una sala del Pera Palace Hotel |
Il secondo giorno di viaggio a Istanbul è stato il più faticoso, con
15 km percorsi interamente a piedi, andando di qui e di là. Se il primo giorno siamo rimasti in zona centro storico, nella seconda tappa di questo viaggio, abbiamo scelto
l'altra sponda del Corno d'Oro, dove poi c'era anche il nostro albergo.
Eravamo tra i quartieri
Karakoy,
Galata e
Beyoglu e abbiamo respirato un po' di Italia. Ebbene sì! La prima tappa è stata nella
Moschea Kiliç Alì Pascià. Sì, sembra un nome finto, ma è verissimo, soprattutto il caro Alì Pascià era di origine calabrese! Rapito da ragazzo, viene messo al remo su una nave ottomana. Da qui parte la sua carriera, fino a diventare corsaro e ammiraglio ottomano. Combatte nella
battaglia di Lepanto, sbaragliando Giannandrea Doria e insidiando la flotta della Lega Santa, nonostante la sconfitta finale. La sua Moschea è completa della sua tomba, della scuola coranica e dell'hammam, ovviamente tutto funzionante.
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Cimitero della Moschea di Alì Pascià |
Altri italiani li incontriamo a
Galata, dove si trova la famosa
Torre, fatta costruire dai
Genovesi nel 1348. Qui avevano dominio i Doria sulla piccola cittadella di Galata. In questi quartieri c'è molta più varietà a livelli di edifici religiosi. Si può dire che la parte storica è monopolizzata dai sultani dell'Impero Ottomano e dalle loro Moschee, mentre la zona oltre il Corno d'Oro è più frequente trovarci l'influenza europea in molti più edifici.
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Torre di Galata |
Dalla Torre di Galata in poi abbiamo attraversato quello che è il
Viale dell'Indipendenza (Istiklal Caddesi), una delle strade centrali, costruite tra Settecento e Ottocento, la via dello shopping internazionale. Qui si trovano molti c
onsolati, chiese, sia ortodosse che cattoliche, scuole e istituti di cultura di varie nazioni, tra cui quello italiano. Lo stile
Liberty, quello
Neogotico e
Neoclassico abbondano, si vede che è una via che potremmo definire chic.
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Pera Palace Hotel |
E tra le chicche che la nostra guida ci ha fatto visitare c'è lui, il
Pera Palace Hotel, ovvero l'hotel dove si fermavano i viaggiatori dell'
Orient Express. E' stato come entrare nel libro di
Agatha Christie e il suo libro l'ha scritto proprio qui, tanto che c'è una stanza a lei dedicata. Ho una passione per l'arredamento Art Nouveau e qui il viaggio nel tempo è stato reale. Il primo ascensore di Istanbul è qui ed è funzionante, c'è ancora la portantina che si utilizzava per andare a prendere gli ospiti dal treno. Gli spazi comuni erano pieni di libri e beh, credo sia stato il mio luogo preferito in assoluto del viaggio. La camera 101 è dedicata ad Atatürk, musealizzata, dato che era qui che si fermava quando era a Istanbul.
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Uno dei passaggi |
Sono caratteristici, lungo tutto il Viale dell'Indipendenza dei
passaggi, di solito strette stradine voltate e dove si affacciano negozi e locali, che permettono di tagliare perpendicolarmente il viale e sbucare bella parallela, evitando così di dover percorrere tutta la via o tutto l'enorme isolato. Sono piuttosto caratteristici e alcuni hanno degli ingressi anonimi per poi ritrovarsi, quasi per magia in uno spazio completamente diverso.
A questo punto un saluto lo devo a
frate Antonio, che si trova nella
Chiesa di San Pietro e Paolo. E' un domenicano che si occupa di una ventina di fedeli al massimo. Non ci sono sacerdoti a Istanbul, dove tutto sommato c'è una certa tolleranza religiosa, ma sono solo loro a gestire quella piccola comunità, dipendendo formalmente dalla Diocesi di Milano. Si autosostengono, niente fondi di alcun genere arrivano loro. E' stato un bel momento di condivisione, con atmosfere natalizie. Qui è conservata una icona della Madonna, quello che ne resta.

Alla vine dell'Istiklal Caddesi, si arriva a
Piazza Taksim. E' il centro della vita moderna della città, con i suoi negozi, cinema, ristoranti, ed era la piazza della distribuzione dell'acqua. Qui infatti si trova un'altra cisterna, più moderna, dove partiva la distribuzione dell'acqua. Al centro si staglia il
monumento alla Repubbica (di un altro italiano, Pietro Canonica), qui si svolgono le maggiori manifestazioni turche, qui ci sono state le proteste contro il governo di Erdoğan e da allora la polizia presidia la piazza.
C'è un enorme dispiegamento di forze dell'ordine in tutta Istanbul.

Il pomeriggio di questa giornata è stato speso in parte per una
crociera in battello sul Bosforo. Il panorama è decisamente bello e diversificato. Le costruzioni della riva europea sono diverse da quelle della sponda asiatica. Ci sono molte residenze ottomane, appartenenti al sultano e alla sua numerosa famiglia, tenendo conto che gli harem di ogni sultano, alla sua morte, lasciavano palazzo Topkapi per lasciare posto alla nuova corte.
E siamo giunti così alla
sera del 31 dicembre, passato in un locale tipico per una cena veloce, anche qui con mille antipasti iniziale e salse di tante tipologie diverse, non è mancato il montone e una specie di purè di castagne ad accompagnare veramente delizioso. Ad animare la serata
ballerine e ballerini di danza del ventre. Sì, per la prima volta ho visto un ballerino di danza del ventre e pure bravo. In questo locale gli alcolici era permessi e quindi si onora l'oriente con il
raki! La musica era ovviamente orientale tranne, ad un certo punto, ecco sbucare Xdono di Tiziano Ferro e una versione in turco forse di un brano di Laura Pausini. Signori, è stato bellissimo!
Diario di viaggio - Istanbul, Parte Prima (15)
Diario di viaggio - Istanbul, Parte Terza (17)
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