Una sala del Pera Palace Hotel |
Eravamo tra i quartieri Karakoy, Galata e Beyoglu e abbiamo respirato un po' di Italia. Ebbene sì! La prima tappa è stata nella Moschea Kiliç Alì Pascià. Sì, sembra un nome finto, ma è verissimo, soprattutto il caro Alì Pascià era di origine calabrese! Rapito da ragazzo, viene messo al remo su una nave ottomana. Da qui parte la sua carriera, fino a diventare corsaro e ammiraglio ottomano. Combatte nella battaglia di Lepanto, sbaragliando Giannandrea Doria e insidiando la flotta della Lega Santa, nonostante la sconfitta finale. La sua Moschea è completa della sua tomba, della scuola coranica e dell'hammam, ovviamente tutto funzionante.
Cimitero della Moschea di Alì Pascià |
Torre di Galata |
Pera Palace Hotel |
Uno dei passaggi |
A questo punto un saluto lo devo a frate Antonio, che si trova nella Chiesa di San Pietro e Paolo. E' un domenicano che si occupa di una ventina di fedeli al massimo. Non ci sono sacerdoti a Istanbul, dove tutto sommato c'è una certa tolleranza religiosa, ma sono solo loro a gestire quella piccola comunità, dipendendo formalmente dalla Diocesi di Milano. Si autosostengono, niente fondi di alcun genere arrivano loro. E' stato un bel momento di condivisione, con atmosfere natalizie. Qui è conservata una icona della Madonna, quello che ne resta.
Alla vine dell'Istiklal Caddesi, si arriva a Piazza Taksim. E' il centro della vita moderna della città, con i suoi negozi, cinema, ristoranti, ed era la piazza della distribuzione dell'acqua. Qui infatti si trova un'altra cisterna, più moderna, dove partiva la distribuzione dell'acqua. Al centro si staglia il monumento alla Repubbica (di un altro italiano, Pietro Canonica), qui si svolgono le maggiori manifestazioni turche, qui ci sono state le proteste contro il governo di Erdoğan e da allora la polizia presidia la piazza. C'è un enorme dispiegamento di forze dell'ordine in tutta Istanbul.
Il pomeriggio di questa giornata è stato speso in parte per una crociera in battello sul Bosforo. Il panorama è decisamente bello e diversificato. Le costruzioni della riva europea sono diverse da quelle della sponda asiatica. Ci sono molte residenze ottomane, appartenenti al sultano e alla sua numerosa famiglia, tenendo conto che gli harem di ogni sultano, alla sua morte, lasciavano palazzo Topkapi per lasciare posto alla nuova corte.
E siamo giunti così alla sera del 31 dicembre, passato in un locale tipico per una cena veloce, anche qui con mille antipasti iniziale e salse di tante tipologie diverse, non è mancato il montone e una specie di purè di castagne ad accompagnare veramente delizioso. Ad animare la serata ballerine e ballerini di danza del ventre. Sì, per la prima volta ho visto un ballerino di danza del ventre e pure bravo. In questo locale gli alcolici era permessi e quindi si onora l'oriente con il raki! La musica era ovviamente orientale tranne, ad un certo punto, ecco sbucare Xdono di Tiziano Ferro e una versione in turco forse di un brano di Laura Pausini. Signori, è stato bellissimo!
Diario di viaggio - Istanbul, Parte Prima (15)
Diario di viaggio - Istanbul, Parte Terza (17)
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