venerdì 14 dicembre 2018

Diario di viaggio: MArTa di Taranto (14)

Orecchino a navicella in oro
Vista la scarsità di aggiornamenti, così dilazionati nel tempo, si può pensare che non abbia argomenti da affrontare. Non è così: avete presente l'agenda del post precedente? Ecco, ho una sezione dove appunto argomenti su argomenti, riguardanti libri che leggo, luoghi che visito, personaggi che scopro. Purtroppo la verità è che, nonostante il desiderio, non sono molto organizzata nelle mie cose, ma piuttosto anarchica. Spero che il nuovo anno, pieno di cambiamenti, mi faccia diventare costante.

Detto questo, alla fine di un'estate caratterizzata da tanto lavoro, niente mare e qualche divertimento sparso, ho finalmente fatto un salto al MArTa, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. I Poli museali nazionali in Puglia non sono tanti, ma questo è di sicuro il fiore all'occhiello. Dal 2016 sono state inaugurate nuove sezioni e il materiale che raccoglie è veramente notevole.

Taranto è una città con una storia estremamente antica e dettagliata. E' un insediamento che si è distinto già a partire dal Paleolitico e il Neolitico, ma è il periodo magnogreco quello più noto, con la fondazione leggendaria della città nel 706 a.C. da parte da esuli spartani, in particolare da Falanto, nobile discendente da Ercole in persona. Tenta di contrastare l'ascesa di Roma, alleandosi con Annibale, ma verrà punita qualche anno più tardi e saccheggiata.
L'insediamento primigenio si trova proprio sui promontori dove sorge tutt'ora il centro storico e l'espansione ottocentesca e, proprio mentre si scavava per costruire alcuni dei palazzi, avvennero una serie di ritrovamenti archeologici di notevole interesse. Tutt'ora scavare nella città di Taranto e nei dintorni porta alla luce nuove evidenze e reperti che riscrivono la storia della città e della Puglia. Purtroppo non ho trovato nel bookshop del museo un catalogo degno di tale nome, che racchiudesse tutti gli infiniti e nuovissimi pannelli che mi hanno accompagnata durante la visita e spero che presto risolvano questo increscioso problema.

Schiaccianoci.
Come riscrivere la storia del design
Il MArTa merita una visita, e forse più di una, perché si scopre la storia di una regione di confine, dagli esordi a vette culturali, sociali ed economiche di tutto rispetto. Il Museo non è solo la storia di Taranto, ma anche di altri centri rilevanti dello stesso periodo come Egnazia, Canosa, San Paolo Civitate e Carbonara, oggi decisamente prive dell'importanza che avevano in passato. Si scopre così il mondo apulo, quello della Magna Grecia e quello Romano, passando dai riti funerari, all'abbigliamento, all'oreficeria, che è quella che stupisce maggiormente, ma non manca nulla, compresi i mosaici romani e i templi.

Il Museo viene fondato alla fine dell'Ottocento e i vari direttori hanno lasciato il loro contributo all'allestimento e allo studio della storia della città di Taranto. Oggi è diviso in due piani e la visita parte dal secondo piano in un tripudio di reperti e di pannelli scientifici, corredati anche da touch screen che aiutano il visitatore a muoversi tra le epoche storiche. Alcuni pezzi sono di una finezza davvero strabiliante, come un particolarissimo schiaccianoci o i famosi orecchini, per non parlare della statuaria e di vasellame in vetro: non ne avevo mai visto tanto nello stesso posto.

Se fate un salto in Puglia, visitare il MArTa è una tappa importante per comprendere la storia della regione.


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