Chi mi conosce sa che, per quanto riguarda i manga, leggo sempre quelli di genere shonen e seinen, roba da maschiacci. Eppure, giusto in questi giorni, mi sono lasciata prendere dalla trasposizione cinematografica di uno shojo, A silent voice, manga in sette volumi di Yoshitoki Ōima.
La forma della voce è diretto da un'altra donna, Naoko Yamada, che ha dovuto condensare tutto in due ore, esperienza non facile, ma che con qualche espediente narrativo cinematografico è riuscita a realizzare un'opera intensa.
Leggendo qui e là recensioni e paragoni con il manga, ha tralasciato qualche argomento affrontato sulla carta, ma il film è incredibilmente godibile ed emozionante e forse è proprio l'emozione che suscita a salvarlo da quelle incongruenze che chi ha letto il manga ha notato.
La forma della voce è uno shojo atipico, nel senso che la storia d'amore fa da sfondo a problematiche complesse: bullismo, suicidio, diversamente abili.
lunedì 17 dicembre 2018
venerdì 14 dicembre 2018
Diario di viaggio: MArTa di Taranto (14)
Orecchino a navicella in oro |
Detto questo, alla fine di un'estate caratterizzata da tanto lavoro, niente mare e qualche divertimento sparso, ho finalmente fatto un salto al MArTa, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. I Poli museali nazionali in Puglia non sono tanti, ma questo è di sicuro il fiore all'occhiello. Dal 2016 sono state inaugurate nuove sezioni e il materiale che raccoglie è veramente notevole.
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