Deviantart, opera di marak24 |
Prendo in prestito il titolo di uno dei racconti più inquietanti di E.A. Poe per una buona ragione.
Sono molto attratta dalle opinioni delle persone su svariati argomenti; frequento qualche forum per questo, mi piace confrontarmi e riflettere su qualcosa che magari non avrei mai preso in considerazione.
L'unico problema dei forum è che spesso quello che si dice non collima con quello che si fa. Siamo nella logica del proverbio "predica bene e razzola male", ma penso che i nostri comportamenti siano governati inconsciamente da valori morali ed etici che abbiamo interiorizzato e non riflettiamo su ogni nostra scelta, ma agiamo istintivamente.
Questo non toglie che mi stupisca di certe incongruenze.
In una discussione su un forum si chiedeva di associare un'opera d'arte alla femminilità, bisognava indicare un'opera che rappresenta l'essenza della femminilità o l'essere donna, secondo quella che era la propria visione di questa. E' un esercizio interessante, i cui risultati mi hanno stupita.
Un utente ha proposto una delle pin-up di Gil Elvgren dal titolo emblematico: He thikns I'm too good to be true.
C'è stata anche la Nike di Samotracia, per via del panneggio definito "sexy e femminile", seguita da altre sculture come Amore e Psiche di Canova, una di Rodin che si muove sullo stesso filone, Het eeuwige idool, insieme a La cigale di René Mege Du Malmont.
Qualcuno si è mosso sugli ideali di bellezza, come la Nascita di Venere di Botticelli e la Gioconda di Leonardo, considerata una sorta di canone di bellezza.
Più chiari sono stati i dipinti Nudo Rosso di Modigliani e un dipinto di Magritte: Intermission.
Sono rimasta interdetta su due dipinti: Ritratto di Irene di Renoir e Il giardino delle delizie di Bosh.
L'ultimo utente ha indicato tre artiste: Francesca Woodman, Hannah Wilke e Jenny Holzer.
E' un noioso elenco probabilmente, ma io ho concluso qualcosa che mi ha inquietato.
Le persone che hanno risposto a questo sondaggio sono quasi tutte donne. Non solo, sono donne che dai loro discorsi sembra che prima o poi bruceranno i reggiseni e daranno vita alla ginarchia. Sono donne che propongono discorsi di emancipazione femminile e criticano in maniera aspra la ragazza che invece sembra essere sottomessa alle logiche della superiorità maschile.
La maggior parte delle opere scelte da queste donne hanno una forte carica erotica o mostrano la femminilità come sessualità ed erotismo; pensiamo a Danae mostrata mentre la pioggia d'oro la feconda, al nudo disponibile di Modigliani oppure ai vari soggetti legati alla bellezza fisica, come Venere, ma anche la pin-up, esempio di erotismo anni '40-'50 e quindi legato intimamente alla considerazione della donna di quell'epoca. Non so cosa pensare della considerazione della Nike di Samotracia, passata da simbolo di vittoria militare a donna sexy, solo per colpa del panneggio. Mi sembra sia stata ridotta a una partecipante al concorso "Miss Maglietta Bagnata".
Abbracci, baci, nudità, sessualità e sensualità, questo è il bilancio fatto, a parte un paio di opere che non capisco. Il ritratto di Renoir è il ritratto di una bambina e spero vivamente che, vista la linea scelta dalla maggior parte degli utenti, bambina = femminilità sia una visione semplicistica, legata più al fatto di essere femmina e ad averlo associato a concetti quali delicatezza e ingenuità. Non mi soddisfano nemmeno questi significati, ma meglio questi che altri.
Il trittico di Bosh continuo a non associarlo al concetto di femminilità. Non so che logica ha seguito questo utente.
Sono rimasta colpita dalla scelta delle tre artiste, probabilmente perché è stato l'unico caso in cui la donna agiva in qualche modo, non come soggetto di un'opera d'arte, ma come realizzatrice delle opere d'arte. E' l'unico caso in cui la donna ha un cervello pensante e non è pura immagine e involucro di qual si voglia significato.
A. Gentileschi, Giuditta che decapita Oloferne, 1830 ca. olio su tela, 199 x 162,5 cm, Uffizi, Firenze |
Il cuore rivelatore è l'opera d'arte, o meglio, quale opera d'arte si sceglie per identificare la femminilità e questo risponde a desideri o a visioni interiori che si hanno di questa. Si risponde a un bisogno non razionale: quello che ci piace non può essere razionalizzato, la scelta che facciamo è emozionale, di conseguenza ci può portare a scoprire qualcosa che nemmeno noi riconosciamo. L'opera rivela ciò che ci appartiene veramente.
Non voglio psicanalizzare nessuno, non ne ho i mezzi e le capacità, ma sono arrivata a questa conclusione in maniera amara.
Cosa è cambiato dalla visione vittoriana della donna? La donna vittoriana era l'angelo del focolare e considerata troppo stupida per studiare, anzi, lo studio l'avrebbe fatta impazzire (o pensare?). A questa aggiungiamo la visione moderna di oggetto sessuale, che tanto moderna non è, e otteniamo un mix perfetto che vuole la donna modernamente sessuale per passatempo e la donna angelo del focolare per la vita e la cosa peggiore è che non sono gli uomini a esplicitare questa visione, ma sono le donne stesse.
Che quadro ho scelto io? Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi. Più chiaro di così!
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