Il 7 gennaio 2015 è stato un giorno nefasto, triste, di abbrutimento dell'essere umano. 12 persone sono morte, altre ferite nella redazione di Charlie Hebdo ad opera di terroristi di fede islamica. Questo fatto è forse il meno peggio rispetto a ciò che si è scatenato dopo.
Nella massa dei pavidi, di quelli che di satira non capiscono un'acca, sono sbucate affermazioni da far accapponare la pelle. Qualcuno quasi dava ragione all'azione violenta, perché il settimanale satirico aveva provocato i fondamentalisti con delle vignette su Maometto, su alcuni dei capi delle fazioni armate in Siria o in altre zone in guerra. Altri 'riflettevano' che forse la satira ha bisogno di limiti, che di religione non dovrebbe parlare. A queste persone possiamo addossare una sola colpa: l'ignoranza.
Ignorare che da sempre la satira si occupa di tre temi fondamentali, oltre alla società, sesso, politica e religione, è da gente che evidentemente non ha frequentato le superiori o forse le scuole medie. Perché?